RIVISTA ITALIANA DIFESA
Conclusa la seconda sessione di prove in mare per il sottomarino russo KRONSTADT 21/04/2022 | Andrea Mottola

Nonostante il gravoso impegno bellico in Ucraina, le Forze Armate russe procedono la loro attività di test e valutazioni su sistemi d’arma in via d’immissione in servizio. Tra queste, va segnalata la conclusione della seconda fase di prove in mare per il nuovo sottomarino classe LADA 677 KRONSTADT. Come la precedente fase, conclusasi lo scorso dicembre, anche i nuovi test sono stati svolti nel Golfo di Finlandia (tra il 5 ed il 14 aprile), ma in questo caso hanno implicato il collaudo dell’intera panoplia di sistemi del sommergibile durante la navigazione in immersione. Fase propedeutica a quella effettuata 4 mesi fa, quando il personale della Marina ed i tecnici della Admirality Shipyards/United Shipbuilding Corporation eseguirono prove incentrate, fondamentalmente, sulla tenuta e le prestazioni del battello in termini di velocità e manovrabilità, nonché sulla segnatura acustica, sonar, sistemi di comunicazione, di navigazione e sul funzionamento dei vari mast. Entro la fine dell’anno è prevista una terza ed ultima sessione di prove in mare, dopo le quali il KRONSTADT dovrebbe essere ufficialmente consegnato alla Marina russa. I LADA rappresentano i nuovi battelli d’attacco a propulsione diesel elettrica della Marina russa che andranno via via ad affiancare e sostituire i primi 636 classe KILO. Si tratta di unità lunghe 68 m con dislocamento di 2.650 t e 37 uomini di equipaggio, in grado di navigare a 21 nodi in immersione, mentre l’autonomia è di circa 6.000 miglia a 7 nodi di velocità in emersione. I sommergibili sono dotati di 6 tubi per siluri da 533 mm ma, a differenza dei sottomarini d’attacco delle precedenti generazioni, possono essere armati anche con missili cruise antinave CLUB/KALIBR. Il KRONSTADT, in particolare, è stato costruito secondo un progetto leggermente diverso rispetto al capoclasse dei LADA, denominato SAN PIETROBURGO, progetto che ha tenuto conto dei risultati e dei vulnus evidenziati durante le prove di quest’ultimo. In particolare, sono state modificate alcune componenti relative ai sistemi di controllo, di propulsione elettrica e di navigazione. Non è chiaro se tali modifiche siano state applicate con refit successivo anche sul SAN PIETROBURGO, ma saranno sicuramente presenti sulle 3 successive unità della classe che risultano già in via di assemblaggio.


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