
Situazione ancora movimentata in Ucraina. Nonostante gli indubbi successi ucraini degli ultimi giorni ad est di Kiev, le forze russe continuano ad essere attestate nell’area di Bohdanivka, con scontri di una certa entità ancora in essere nella vicina Lukyanivka, anche perchè è da lì che sono partiti recentemente vari tentativi di colpi di mano da parte di carri della 90ª Divisione Corazzata russa in direzione di Boryspil (dove c’è l’aeroporto internazionale) puntualmente intercettati. Ad ovest della capitale, invece, se Bucha, Hostomel, e Vorzel continuano ad essere in mano russa, Irpin appare ora in mano ucraina, con gli ultimi rastrellamenti completati stamani. Un ruolo importante in questa operazione è stato giocato da ex elementi appartenenti alle forze speciali americane e britanniche facenti parte della Brigata Internazionale. Tuttavia, la linea continua che gli Ucraini sono riusciti a stabilire lungo gli insediamenti di Motyzhyn, Lychanka, Shpytky, Petrushky, Lisne e Dmytrivka, per sbarrare ai Russi la strada verso il sud della capitale, è sottoposta ada attacchi incessanti di aerei ed artiglieria. Molto interessanti anche gli sviluppi nei settori di Cernihiv e Sumy. I dintorni di Chernihiv, ancora di fatto circondati, continuano nondimeno a vedere manovre e contro-manovre che rendono i fronti continuamente cangianti. Ad esempio, a nord-est della città, il paesotto di Snovsk risulta sgomberato da truppe russe incalzate da elementi ucraini che, a rigore, dovrebbero essere isolati. Onde evitare di essere inseguiti in profondità, i Russi hanno persino fatto saltare i ponti delle rotabile che, dall’insediamento, portano al confine bielorusso, all’interno del quale almeno parte delle loro forze si sarebbero ritirate. Dinamiche similari, soprattutto in termine di demolizioni di ponti a protezione di ritirate, si sono osservate negli insediamenti di Konotop, Stara Rudnya, Smyach, Maly Dyrchyn, e Velykyi Dyrchyn. Anche Sumy non sta subendo più attacchi terrestri, con parte delle truppe assedianti riportate nel territorio della Federazione Russa. Kharkiv, invece, continua ad essere bersagliata da fuoco indiretto (ben 180 salve di lanciarazzi multipli registrate nelle ultime 24 ore), e le truppe che la minacciano sembrano essere state rafforzate negli ultimi giorni. A Izyum, le notizie più recenti la danno come parzialmente in mano russa, con forze in preparazione (mediante l’afflusso di una Brigata di Fanteria di Marina proveniente dalla Flotta del Baltico) per il prevedibile obiettivo successivo di Slovyansk. In ogni caso, la cittadina risulta parzialmente accerchiata mediante manovre di aggiramento che hanno comportato la quasi totale conquista di Topolske, Kamyanka e Tykhotske. È da quest’ultima che starebbe avanzando una colonna in direzione di Barkinkove: nodo strategico, quest’ultimo che, qualora conquistato, consentirebbe ai Russi di interrompere i collegamenti ferroviari di Slovianksk e Kramatorsk con il resto dell’Ucraina. Peraltro, le aree antistanti Kramatorsk stanno registrando una decisa pressione, per ora solo in termini di fuoco indiretto, nei fondamentali insediamenti di Toretske, Svitlodarsk, Troitske e Pisky. I dintorni di Porkovsk, invece, hanno fatto registrare i primi scontri terrestri, per ora vinti dagli Ucraini (per lo più con l’impiego della Difesa Territoriale e delle forze di polizia). Nell’area di Severodonetsk l’attenzione russa è tornata a rivolgersi sulle vicinissime Popasna e Rubizhne, con quest’ultima che ha respinto un furioso attacco sulla sua periferia nord-ovest al termine di una manovra semi-aggirante. A Mariupol forze russe sono riuscite ad avanzare parzialmente nel quartire Kalmiusky della città, ma non ancora a tagliarla in due. Nel sud, la russificazione delle zone occupate si sta consumando anche in forma di introduzione forzata del rublo come moneta di scambio, e attraverso la promessa di cancellazione di prestiti e finanziamenti bancari e di bollette arretrate per coloro che denunciano elementi “fascisti”. Al gap apertosi qualche giorno fra con la riconquista di Huliaiopole da parte degli Ucraini, i Russi hanno riposto con un leggero arretramento dell’intera linea, concomitante con intensi bombardamenti a cui la cittadina è sottoposta in queste ore. Questo non ha impedito l’avanzata ucraina sui piccoli paesotti di Poltavka e Malinivka, avvenuta tramite truppe regolari assistite da elementi della Difesa Territoriale di Melitopol “riapparsi” in loco dopo essersi “addormentati” a seguito dell’occupazione cominciata settimane fa. A est di Mykolaiv, la sacca in cui alcune forze russe sono state isolate da qualche giorno ha cominciato a restringersi con la conquista ucraina di Vynohradivka, Inhulka e Mykhailo-Laryne. Una colonna russa stamani è uscita da Kherson ed era segnalata in direzione proprio di Mykolaiv. Nel fronte “dimenticato” di Krivy Rih, infine, su cui da sempre si concentra poca attenzione nonostante l’indubbia importanza strategica, rinnovati scontri, in particolari lunghi scambi di artiglieria, si stanno registrando su Vysokopole, Bolshaya Oleksandrivka, Beryslav, Snigerivka e Stanislav. Intanto, gli Ucraini hanno iniziato a ricevere i primi sistemi antiaerei a cortissimo raggio STARSTREAK, utilizzabili tanto da lanciatori portatili quanto da lanciatori installabili su veicoli. Lo STARSTREAK ha una portata superiore a quella di uno STINGER, attorno ai 7 km, ed è caratterizzato da un sistema di guida laser a doppio fascio che lo rende sostanzialmente immune alle contromisure tradizionali, e che gli consente anche di “reggere” alle manovre evasive del bersaglio. Le altre caratteristiche sono l’altissima velocità, Mach 3, e i 3 dardi in tungsteno che colpiscono il bersaglio e che vengono rilasciati dal copro del missile nella fase terminale. Insomma, un brutto cliente per gli aerei russi.
Seguiteci sul nostro Canale Telegram.