RIVISTA ITALIANA DIFESA
I missili 3M-14 Kalibr in azione 25/03/2022 | Massimo Annati

Dopo un debutto con svariati lanci di missili da crociera land-attack 3M-14 KALIBR (SS-N-30A) nei primi giorni di guerra, la Marina Russa è nuovamente ricorsa a quest’arma. Tre giorni fa la fregata ADMIRAL GRIGOROVICH (project 11356M) ha lanciato una salva di 8 missili e ieri un sottomarino classe KILO (project 636) ne ha lanciati 4.

Rispetto all’impiego durante la guerra in Siria, nel 2015, in questi casi i lanci avvengono “a raffica”, ovvero con una separazione temporale molto ridotta. La ragione è chiara: le difese aeree ucraine hanno dimostrato di essere ancora in grado di abbattere un certo numero di questi missili, presumibilmente grazie al “cueing” fornito da sensori statunitensi, visto che la rete di sorveglianza radar ucraina è stata ormai distrutta. In tal modo i russi contano di poter superare/saturare le difese ucraine. Al contrario, in Siria le forze dell’ISIS e dell’opposizione ad Assad non disponevano di alcun sistema di difesa aerea, cosa che consentiva lanci in modalità maggiormente “rilassata”.

Tre giorni fa sono stati lanciati anche 3 missili K-300 BASTION-P (versione da difesa costiera del missile antinave supersonico 3M55 Yakhont, P-800 Oniks, SS-N-26 STROBILE) contro bersagli terrestri. Anche questa modalità era già stata impiegata durante la guerra in Siria, che si è dimostrata un laboratorio per le forze russe.

Bisogna anche riflettere sulla limitata precisione offerta dai missili russi che vengono impiegati in questa fase (sia quelli balistici, che quelli da crociera). Da un lato, nel caso del KALIBR, vista la natura dei bersagli (aree urbane) operano con il solo impiego della navigazione inerziale e satellitare (GPS e GLONASS, in modo da ridurre il rischio di perdita in caso di spoofing/jamming), senza poter sfruttare il radar ARGS-14 che è impiegabile solo nel caso di specifici bersagli che si staglino contro il back-ground. Lo stesso accade con i BASTION impiegati con la medesima modalità di guida inerziale/satellitare con precisione terminale relativamente scarsa.

D’altro canto, la politica russa è attualmente quella di colpire indiscriminatamente le città, senza cercare obiettivi militari puntuali, in modo da fiaccare il morale e rendere difficile la vita della popolazione e dei combattenti che ancora resistono. Si tratta di una chiara violazione delle norme del diritto umanitario dei conflitti, ma probabilmente i russi subirebbero perdite eccessive se cercassero di superare la resistenza ucraina con un attacco tradizionale senza ricorrere ai bombardamenti indiscriminati.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE