RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, gli ultimi sviluppi 17/03/2022 | Pietro Batacchi e Igor Markic

É da ieri notte che si susseguono voci circa un tentativo di colpo di stato nei confronti del Presidente Lukashenko, considerate le informazioni, che circolano da tempo, relative a una profonda spaccatura nelle Forze Armate di quel Paese, generatasi a causa di una larvata opposizione verso l’appoggio di vario tipo fornito dalla Bielorussia alle operazioni russe in Ucraina. Al momento, però, non si è verificato nulla del genere. Altri hanno parlato invece di false flag attuate dai Russi, forse in complicità con lo stesso establishment di Minsk, mirate a generare il casus belli con cui giustificare un eventuale ingresso in campo delle Forze Armate bielorusse. Qualora quest’ultima ipotesi sia vera, e l’effetto desiderato si... avveri, sarà da vedere se truppe bielorusse apriranno un altro fronte, con conseguenze potenzialmente devastanti per gli Ucraini, nella Volinia (sui cui confini i sono verificati, effettivamente, voli sempre più costanti di UAV ORLAN-10), oppure se saranno mandate di rincalzo nelle operazioni che i Russi stanno effettuando su Kiev. Sulla Capitale, nella giornata di ieri, furiosi combattimenti si sono avuti sia a est che a ovest. L’area di Brovary, ad est, avrebbe visto il consolidamento delle posizioni russe nei sobborghi di Bohdanivka e Velyka Dymerka, mentre ad ovest sono tuttora contese quanto meno Irpin e Vorzel. A Irpin sembra che un’aliquota di paracadutisti sia riuscita ad attraversare l’omonimo fiume per stabilire una testa di ponte. La notizia, tuttavia, è da confermare. Chernihiv, Kharkiv e Sumy hanno visto le operazioni offensive terrestri russe praticamente fermarsi: la principale preoccupazione delle truppe di Mosca sembra adesso l’approntamento di concentrazioni logistiche e di appoggio sia avanzate sia nelle retrovie. Di certo i bombardamenti contro queste città continuano senza sosta, ed è in questo quadro che è da inquadrarsi la strage avvenuta ieri a Chernihiv, con la morte di 10 residenti per via di un ordigno che ha centrato una fila di persone davanti a un forno per la distribuzione del pane. La situazione di Cernihiv probabilmente è la più complicata perché la città è ormai tagliata fuori. Molto più “dinamica” la situazione nelle aree a est del Paese localizzate di fronte alle repubbliche separatiste del Donbass. Severodonetsk, benchè ancora “protetta” da una rete di più piccoli insediamenti su cui ancora si combatte (a Rubizhne, per esempio, i Russi ancora non riescono a spingersi oltre la faticosamente conquistata periferia) ha visto un’importante manovra di ricognizione offensiva che è stato respinta dopo una confusa serie di scontri. Nelle aree antistanti i “territori” della Repubblica di Donetsk, invece, le località di Avdiivka, Marinka, Zalizne, Volodymyrivka, Pivnichne, Stavky, Verkhnotoretske e Ocheretyne sono state oggetto di pesanti scambi di artiglieria. Sembrerebbe che si stia registrando un basso morale nelle truppe di quella repubblica separatista, che starebbe sottoponendo ad arruolamento coatto porzioni sempre più importanti della popolazione onde ripianare le perdite patite nell’assedio di Mariupol, assedio che ormai si è trasformato in una feroce battaglia urbana. In particolare, i Russi e le milizie filo-russe starebbero cercando di tagliare in 2 il “pocket” di resistenza dentro la città costiuito da elementi del Reggimento AZOV della Guardia Nazionale, della 36ª Brigata di Fanteria di Marina, della 56ª Brigata Meccanizzata dell’Esercito, e della 12ª Brigata della Guardia Nazionale. Più a sud, un combattimento avvenuto a Velyka Novosilka avrebbe arrestato le forze russe giunte a chiudere la morsa con quelle assedianti Huliaiopole. Sul fronte di Kryvyii Rih le operazioni russe sembrano si siano spostate sulle vie di comunicazione che, costeggiando le rive occidentali del Dnipr, possono portare sia verso Zaporizha (città che ha cominciato a subire bombardamenti nelle sue aree urbane) che all’investimento di Kryvyii Rih dalla verticale sud della città. Quest’ultima sarebbe la direttrice d’avanzata scelta dai Russi, come dimostrerebbero i combattimenti, tutt’ora in corso, nei piccoli insediamenti di Velyka Kostroma e Mala Kostroma. In ogni caso, a nord-est di questi scontri, la città di Nikopol (come anche il vicino villaggio di Oleksiyivka), sempre sulla sponda ovest del Dnipr, ha cominciato ad essere bombardata con artiglieria spiegata sulla sponda opposta del fiume, nell’occupata Enerhodar, a cui è difficile rispondere con la controbatteria perchè sede della nota centrale nucleare.

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