
Pesanti Bombardamenti nella notte sono stati registrati su Kiev e Mykolaiv, con quest’ultima ad aver patito anche un assalto notturno che è stato respinto, ancora non chiaro se in direzione dell’aeroporto o della città. Essi sono seguiti a lanci missilistici avvenuti in giornata contro gli aeroporti di Dnipro, Ivano-Frankivsk e Lutst. In quest’ultima anche l’impianto per il riscaldamento cittadino sarebbe stato colpito. L’interesse verso Dnipro non sarebbe casuale. È notizia appena giunta che alle sue spalle (e a quelle di Zaporizha), nel relativamente vicino importante centro industriale di Kryvyi Rih, si sarebbe consumata una rivolta, comunque repressa nella nottata, contro le autorità di Kiev. Non è chiaro se si sia trattato di una sommossa popolare o di una vera e propria insurrezione, come rimane per il momento ignoto se sia stata un’iniziativa in qualche modo “pilotata” (il ruolo di cellule sovversive dormienti è stato chiamato in causa ma non ancora confermato) o abbia avuto una natura spontanea. Sicuramente, sul morale degli abitanti (russofoni) sta pesando il la minaccia di poter divenire un bersaglio di bombardamenti indiscriminati, più che un sentimento anti-governativo, che, certo, sarà pur presente in qualche misura. Le poche truppe che nei giorni scorsi avrebbero tentato l’azione su Voznesensk sarebbero inoltre ora state dirottate in direzione di Kryvyi Rih, forse proprio perché contavano sulla buona riuscita dei disordini in città. Dal canto loro i Russi sembrano stiano ormai evidentemente adottando un approccio ultra-muscolare. Dopo l’arresto, di cui avevano parlato, di circa 400 persone a Kherson, è notizia di ieri il prelevamento forzato, in modalità che non appaiono di polizia ordinaria, del sindaco di Melitopol, il primo centro urbano a suo tempo a cadere (con poca o nessuna resistenza) sotto i Russi. Per il resto la giornata è stata contraddistinta dal timore ucraino di un imminente attacco di forze bielorusse dalla parte nord-ovest del Paese, timore motivato da una recentissima visita del Presidente bielorusso Lukashenko a Mosca, a cui sarebbe seguito un episodio poco chiaro che gli Ucraini descrivono come un incidente montato ad arte: un paio di aerei decollati dalla Bielorussia sarebbero entrati in territorio ucraino (nella regione della Volinia) per poi virare indietro, sganciare bombe in Bielorussia, tornare in Ucraina e poi rientrare definitivamente alla base in Bielorussia. Il tutto si sarebbe svolto a differenti quote per sostenere il “trucco” mediante tracce radar. Sia come sia, al momento non si registrano ancora movimenti di truppe bielorusse, e di tanto in tanto il loro morale, a fronte di una tale ipotesi, viene riportato come molto basso, anche in considerazione dell’ampio numero di feriti russi che vengono ricoverati nei loro ospedali. Sui fronti di battaglia, alcuni movimenti farebbero pensare ad un’imminente chiusura di Sumy in una sacca, mentre tentativi di aggirare Kharkiv da nord hanno visto qualche successo. Nei dintorni di Kiev, combattimenti risultano nei contestati insediamenti di Baryshivska, Kalityanska, e Velikodimerska, mentre gli insediamenti di Bucha, Vorzel, Mykulychy, Nemishayevo, Borodyanka, Gostomel e Kozarovychi sono ormai in mano russa. Un tentativo di superare il fiume Irpin nei pressi di Moscun da parte dei Russi è stato prontamente respinto, e anzi una modesta diga su quel fiume sarebbe stata anche aperta (o fatta saltare) in modo da allargarne il corso. A nordest le forze ucraine sono riuscite non solo a respingere un assalto terrestre di una certa entità contro Cernihiv, ma sarebbero state anche in grado di riprendere il piccolo insediamento di Baklanovka Muraviika, ristabilendo una linea di comunicazione con la vicina Nizhyn, che era stata recentemente circondata. Tuttavia, come la sfortunata Mariupol, ormai, oltre alle privazioni per (ancora non totale) mancanza di cibo, elettricità, gas, la città comincia anche ad essere bombardata indiscriminatamente con lanciarazzi di grosso calibro e pure dall’aria. Sul fronte di Mariupol appare consolidata la definitiva caduta delle vicine Volnovakha, Olginka, Velika-Anadol, e Zeleny Hai.
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