RIVISTA ITALIANA DIFESA
BARAK-MX per il Marocco? 18/02/2022 | Andrea Mottola

Sebbene non esistano ancora conferme ufficiali, il Marocco avrebbe siglato un accordo con l’azienda israeliana IAI per l’acquisizione di un non precisato numero di sistemi missilistici antiaerei BARAK-MX per circa 500 milioni di dollari. Già alla fine del 2021 - a cavallo della visita del Ministro della Difesa israeliano Gantz nel paese nordafricano che portò alla firma di un MoU per la collaborazione tra Israele e Marocco nel settore difesa - si parlava di un forte interesse dei marocchini per il BARAK 8. La scelta sarebbe caduta sulla variante MX in quanto ritenuta maggiormente adatta a soddisfare il requisito di un sistema integrato multistrato di difesa missilistica in grado di coprire, con un’unica soluzione, le capacità di difesa a corto, medio e lungo raggio. Ogni sistema è composto da veicoli lanciatori TEL da missili 8 ciascuno, radar di tiro di tipo phased array - di diverse configurazioni e dimensioni - e da un Battle Management Center che crea e gestisce i dati provenienti da diversi sensori – anche esterni al BARAK-MX – per fornire una “picture” unificata dello spazio aereo e coordina i dispositivi di lancio. I lanciatori sono integrati con 3 tipi di missili intercettori differenziati in base alla gittata: MRAD per il corto/medio raggio (entro i 35 km); LRAD per il medio/lungo raggio (circa 70 km); BARAK-ER per il lungo raggio (150 km) con capacità di difesa contro missili balistici di teatro. Tutti gli intercettori sono dotati di un sistema di guida terminale – per la navigazione la guida è basata su datalink satellitare a doppio canale connesso con radar di tiro o centro C2 - basato su un seeker attivo in radio-frequenza, efficace anche per l’intercettazione di minacce a bassa segnatura radar e capacità manovranti (bombe plananti, caccia, missili cruise, elicotteri, UAV). Oltre alla flessibilità e alla modularità del BARAK-MX, la sua scelta da parte marocchina sarebbe stata spinta dalle capacità in combattimento mostrate dal BARAK-8 – che, in pratica, si differenzia dal MX unicamente per la mancanza della componente a corto/medio raggio – durante la recente guerra del Nagorno-Karabakh, nella quale i sistemi azeri hanno avuto un tasso di intercettazioni pari al 100%, pare anche nei confronti di missili balistici di teatro ISKANDER lanciati dagli armeni, un sistema, peraltro, in dotazione anche al nemico algerino. Se confermato l’acquisto, il BARAK-MX andrà ad ampliare e migliorare la già solida – e variegata - rete antimissile marocchina, basata su un mix di sistemi americani (PATRIOT, ancora in attesa di consegna), cinesi (SKYDRAGON 50 e HQ-9/FD-2000B, con le prime batterie di quest’ultimo ricevute lo scorso dicembre) e francesi (4 batterie di VL MICA in ordine). L’eventuale accordo, inserito nell’ambito del suddetto MoU, rafforzerebbe ulteriormente la recente ma già solida partnership tra Tel Aviv e Rabat che ha portato quest’ultima ad acquisire UAV HERON, mini UAV a decollo verticale WANDER-B, sistemi anti-drone SKYLOCK e a guardare progressivamente al neo alleato ebraico per incrementare le proprie capacità in ottica anti algerina.


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