
Secondo quanto dichiarato da un portavoce del Ministero della Difesa britannico, cospicue aliquote di Royal Marines e una Task Force della Royal Navy hanno iniziato il rischieramento in Norvegia, ufficialmente per partecipare ad una serie di esercitazioni insieme ad altri Paesi della NATO. Non vengono però smentite le voci che vedono tale rischieramento come un’azione preventiva nei confronti della Russia, visto il perdurare delle tensioni sulla questione ucraina. Secondo quanto aggiunto nel comunicato del MoD britannico, il richieramento nella penisola scandinava rientra nel normale ciclo addestrativo a cui vengono sottoposti i Royal Marines al fine di testare le loro capacità di sopravvivenza, movimento e combattimento sul cosiddetto fronte nord, dimostrando al tempo stesso l’impegno delle Forze Armate di Sua Maestà per supportare e proteggere un alleato, qualora ce ne fosse la necessità. Tra le varie attività addestrative in programma, la più importante é sicuramente l’esercitazione COLD RESPONSE 22, a guida norvegese, che si svolgerà nei mesi di marzo e aprile, e che vedrà la partecipazione di circa 35.000 militari appartenenti a 28 nazioni, tra cui Finlandia e Svezia, insieme alla significativa partecipazione di numerosi mezzi aerei e navali. Lo scopo dell’esercitazione sarà quello di testare l'abilità della NATO di proteggere la Norvegia dalle moderne minacce militari, convenzionali o ibride. A confermare che tale rischieramento non sia poi cosi comune, basta citare il fatto che la Royal Navy parteciperá con una Task Force aeronavale che avrà come fulcro, e nave sede di comando NATO, la portaerei HMS PRINCE OF WALES. Fonti della leadership militare norvegese hanno inoltre anticipato la partecipazione della portaerei americana USS HARRY S. TRUMAN, attualmente in navigazione in Mediterraneo, portando a 2 i gruppi di battaglia portaerei partecipanti all’esercitazione. Il Capo dello Stato Maggiore della Difesa norvegese, il Generale Eirik Kristoffersen, ha già reso noto che la Russia è stata puntualmente informata dell’esercitazione secondo quanto prevedono gli accordi in vigore.
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