RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Turchia approva la produzione in serie dell’addestratore armato HURJET 24/01/2022 | Andrea Mottola

La Turchia ha avviato la produzione in serie di un primo lotto di addestratori avanzati HURJET, sviluppati dalla Turkish Aerospace. Si tratta di una decisione quantomeno strana, considerando che l’aereo – dal suo “lancio” ufficiale nel 2018 - non ha ancora mai eseguito un volo e non parrebbe esistere se non sulla carta o come simulacro. Attualmente, risulterebbe in fase di assemblaggio uno dei 2 prototipi destinati alle prove di volo che, nei programmi, dovrebbero partire verso la fine del 2022. Ad essi si aggiungeranno altri 2 prototipi riservati ai test statici. Riguardo al volo del primo velivolo di serie, invece, è stata più volte indicata la volontà di eseguirlo il 18 marzo del 2023, data estremamente importante per la Turchia perché coincide con la decisiva vittoria nella battaglia di Gallipoli contro la Royal Navy durante la prima guerra mondiale – avvenuta il 18 marzo del 1914 - senza contare che il 2023 sarà l’anno del centenario della Repubblica turca. Tornando al HURJET, secondo i programmi ufficiali il suddetto primo lotto di serie dovrebbe includere 6/7 aerei nel 2023, mentre i 2 anni successivi il rateo dovrebbe attestarsi sui 20/24 aerei l’anno. I progetti turchi prevedono lo sviluppo di una variante dedicata all’addestramento avanzato, in sostituzione degli anziani 68 T-38M e dei 12 NF-5, a cui si aggiungono gli F-5 della pattuglia acrobatica turca dell’Aeronautica turca, con configurazione in tandem degli abitacoli di allievo ed istruttore, e una versione maggiormente “combat” da attacco leggero/CAS e difesa aerea. Non è chiaro quali saranno le caratteristiche specifiche di quest’ultima configurazione. Quello che si sa è che entrambe saranno equipaggiate con un singolo motore - non è chiaro se un General Electric F404-GE-102 oppure l’Eurojet EJ200 - in grado di erogare una spinta massima pari a 17,600 libbre e garantire una velocità supersonica (Mach 1,2). L’autonomia massima dovrebbe attestarsi intorno ai 2.200 km, mentre la capacità di carico utile sarà di 6.000 libbre (poco più di 2.700 kg) trasportabili su 6 punti d’attacco, dei quali 2 posti sulle estremità alari. La struttura dovrebbe consentire l’esecuzione di manovre brevi tra +8g e -3g, con capacità di manovre maggiormente sostenuto fino a 5,5 g. Sarà dotato di comandi digitali fly-by-wire e in grado di essere rifornito in volo. Entrambe le varianti verranno sviluppate con l’obiettivo di ritagliarsi una fetta di mercato nel settore AJT/LIFT e addestratori armati puntando su un costo, teoricamente, più contenuto rispetto agli attuali leader del settore M346 e T-50. Si è parlato anche di una versione imbarcata per possibili utilizzi sulla LHD ANADOLU. Tale prospettiva, tuttavia, appare quantomeno improbabile, tenuto conto della totale impreparazione turca nella progettazione di componenti critiche per un velivolo con simili caratteristiche – vedasi, ad esempio, il carrello – nonché del futuro probabilmente segnato della nave, destinata al ruolo di portadroni.

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