
La possibilità di impiegare le unità “tuttoponte” quali porta-droni (in alternativa alle portaerei STOBAR/CATOBAR e VSTOL, o integrandone le funzioni) sta gradualmente prendendo piede, anche in Marine blasonate come la Royal Navy e la US Navy. Altre forze navali che si sono dotate di portaerei, ma che per varie ragioni risultano prive di aerei imbarcati, stanno pragmaticamente puntando sulla loro riconfigurazione in “portadroni”: è il caso della Turchia, impossibilitata a fornire alla sua fiammante ANADOLU i previsti F-35B, da sostituire con UAV d’attacco. Sulla stessa falsariga si tanno muovendo gli ammiragli thailandesi, per ridare vita alla più piccola portaerei VSTOL del mondo, la CHAKRI NARUEBET, costruita dalla spagnola Navantia nel 1994-1997 e consegnata assieme a un lotto di AV-8S MATADOR/HARRIER degli anni ’70 ricondizionati. Dal 2006, dopo un decennio di già scarsa operatività, i jet VSTOL sono a terra, e la CHAKRI NARUEBET, divenuta suo malgrado una portaelicotteri, ha visto progressivamente ridursi la sua capacità operativa, limitata in anni recenti a pochi giorni di navigazione l’anno, talvolta a scopi di rappresentanza, tanto da essere ironicamente definita “panfilo reale”. Ma nelle ultime settimane la CHAKRI NARUEBET (di recente ammodernata) ha supportato le attività sperimentali e addestrative di 2 UAV a decollo corto/verticale MARCUS-B (Maritime Aerial Reconnaissance Craft Unmanned System-B). Si tratta di un velivolo tipo VTOL sviluppato dall’industria nazionale per il Naval Research and Development Office (NRDO) sulla base di un modello sperimentale più piccolo, in fibre di carbonio, lungo 2,5 m e con una apertura alare di 4,3 m e del peso di mezzo quintale, con 10 kg di carico utile. Il MARCUS-B, che diverrà operativo entro il 2022, è un mezzo destinato per ora alla sola ricognizione, con autonomia di 2 ore di volo (e raggio operativo massimo di 180 km) e impiegabile da varie unità dotate di ponte di volo, comprese le fregate thailandesi: ma l’impiego dalla CHAKRI NARUEBET non solo può far presagire un suo nuovo utilizzo quale portadroni, ma anche la possibilità di acquisire mezzi più performanti, anche tipo UCAV.