
Dopo un travagliato e breve periodo di servizio, contraddistinto da diversi problemi, la Difesa australiana ha deciso il ritiro dei 47 elicotteri utility NH90 – localmente denominati MRH-90 TAIPAN - annoverati nella flotta condivisa di Esercito e Marina. Come rimpiazzo, Canberra dovrebbe ricevere 40 UH-60M BLACK HAWK e 12 MH-60R SEA HAWK, scelta ironica tenuto conto che gli NH90 furono acquisiti, a partire dal 2007 e in base ad un contratto di 3 miliardi di dollari australiani, anche per sostituire i vecchi S-70A-9 BLACK HAWK australiani, venendo preferiti proprio agli UH-60M per le migliori capacità di trasporto (20 soldati contro 11) e prestazionali (162 nodi contro 151), oltre che per il coinvolgimento dell’industria locale nella fase di assemblaggio dei velivoli. La decisione di ritirare gli elicotteri europei è stata ufficialmente motivata dal Ministro della Difesa Dutton con “evidenti lacune in termini di sicurezza, capacità, affidabilità e relativa disponibilità operativa dei velivoli, nonché dei costi irragionevoli ed imprevedibili annessi alla copertura di tali lacune”. Entrando nello specifico, le principali difficoltà hanno riguardato la scarsa disponibilità di pezzi di ricambio, l’adattamento strutturale degli elicotteri per i compiti di supporto alle operazioni delle Forze Speciali del Royal Australian Army, nonché la scarsa ampiezza del portellone per consentire l’utilizzo della mitragliera come copertura durante la fase di discesa tramite fune delle truppe. Pur non essendo ancora stata stabilita una data per l’avvio del ritiro degli MRH-90 – si parla di 2023/2024 - la decisione è stata anticipata di oltre 12 anni rispetto al programma iniziale, che ne prevedeva la permanenza in servizio almeno fino al 2037. Sempre secondo quanto dichiarato da Dutton, il ritiro anticipato degli MRH-90 consentirà un risparmio, in termini di costi operativi, stimato in 1,8 miliardi di dollari da qui al 2037 (attualmente il costo orario dei TAIPAN è di circa 50.000 dollari), anche se non specifica se tale risparmio sia considerato al netto dell’acquisizione dei nuovi BLACK/SEA HAWK, o se verrà investito per l’acquisizione di questi ultimi. Quella del ritiro dei TAIPAN rappresenta il terzo esempio, in appena 4 mesi, di rinuncia australiana a prodotti militari europei già acquisiti – come nel caso degli stessi NH/MRH-90 o quello precedente relativo alla sostituzione degli elicotteri d’attacco/ricognizione armata TIGER con gli AH-64E APACHE GUARDIAN – o di acquisizione programmata, come nel caso dei sommergibili francesi SHORTFIN BARRACUDA. Un trend che indica come l’esperienza australiana con partner della difesa europei – e viceversa - non sia particolarmente fortunata nell’ultimo periodo. Tuttavia, nel caso specifico degli NH90, c’è da sottolineare come quello australiano sia solo l’ultimo caso concernente problemi di impiego e gestione degli elicotteri manifestati da altri operatori, con l’esclusione delle varianti impiegate Esercito Italiano e Marina Militare, assemblate da Leonardo.