RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina: il rischio dell’errore di calcolo 13/12/2021 | Pietro Batacchi

Esattamente come la scorsa primavera – all’epoca il tutto era legato al “rinnovo” degli accordi di Minsk sul Donbass – la Russia è tornata a schierare le truppe nell’area al confine con l’Ucraina. Si parla di circa 100.000 soldati – appartenenti in gran parte alla 41ª Armata Armi Combinate ed alla 1ª Armata Carri della Guardia – appoggiati da carri, artiglieria e sistemi terra-aria: le immagini mostrano carri T-80, SAM BUK-M1, semoventi MSTA-S, 8x8 BTR-80, ecc. In molti a Kiev ed Occidente temono un’invasione russa dell’Ucraina, mentre il Presidente Biden ha minacciato contro Mosca sanzioni “mai viste” autorizzando nuove forniture militari a Kiev. Tuttavia, Putin non crediamo abbia in questo momento l’intenzione di imbarcarsi in un’azione militare su larga scala : i rischi sarebbero troppo grandi e le conseguenze economiche sulla Russia ancor peggiori. Meglio, dunque, agitare lo spettro dell’invasione e giocare sulle percezioni per ottenere il vero obbiettivo di fondo: mantenere neutrale l’Ucraina evitandone o ritardandone all’infinito l’ingresso nella NATO. In certi casi è più utile minacciare l’uso della forza piuttosto che usarla, lasciando poi che la diplomazia “rinforzata” faccia il suo corso e raggiunga il compromesso mano mano che, sul terreno, si porta sempre più avanti la soglia del confronto. Si chiama, usando un termine inglese, brinkmanship, ovvero una strategia che punta deliberatamente a spingere sempre più avanti il rischio di guerra confidando sull'indisponibilità della controparte ad accettarlo. A volte va bene, e si porta a casa un risultato importante, ma a volte la soglia della guerra viene superata, anche in maniera non voluta perché il calcolo risultava sbagliato.

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