RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Russia ha schierato sistemi da difesa costiera BASTION sulle Curili 30/11/2021 |

Negli ultimi giorni di novembre la Russia ha rischierato almeno una batteria di sistemi mobili antinave K-300P BASTION sulle Curili, una catena di isole situate nel Pacifico nord-occidentale la cui sovranità è contesa con il Giappone dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che tale rischieramento rappresenta solo il primo di una serie con altri sistemi d’arma che verranno stabilmente posizionati nella nuova base presente a Matua, un’isola vulcanica disabitata situata al centro della catena delle Curili, non rivendicata dal Giappone che, al contrario, ritiene territorio sovrano le 4 isole – Etorofu, Kunashiri, Shikotan e l’arcipelago delle Habomai - più meridionali della catena. Secondo quanto dichiarato dalla Difesa russa, la batteria di BASTION – trasportata assieme al personale ed agli equipaggiamenti dedicati da navi da sbarco appartenenti alla Flottiglia PRIMORSK della Flotta del Pacifico - consentirà un monitoraggio continuo delle acque territoriali russe e degli stretti delle Curili. Rivendicando il proprio diritto allo schieramento di equipaggiamenti, mezzi e personale militare sul proprio territorio a fini difensivi – seguendo parzialmente lo stesso spartito di quanto sta avvenendo a ridosso delle regioni orientali dell’Ucraina – Mosca si dice aperta al dialogo con il Giappone per i “risolvere il grave problema delle Curili”. Un’apertura che non sembra rassicurare molto Tokyo che, da settimane, si dice preoccupata per le crescenti attività militari russe (e cinesi) – anche alla luce della recente esercitazione aeronavale congiunta - nei pressi del territorio nipponico. Tornando ai BASTION, non è chiaro se la batteria in questione sia stata riposizionata su Matua dalle isole di Iturup/Etorofu o Kunashir, situate a ridosso dell’isola giapponese di Hokkaido e dove, nel 2016, erano stati rischierate 2 batterie di BASTION (e di BAL), o se si tratti di un terzo sistema. Quel che è certo, invece, è che la base di Matua è stata rapidamente allargata con la costruzione di alloggi per il personale e di locali logistici, tecnici e manutentivi necessari per operare la batteria. I K-300P sono sistemi missilistici antinave, ma con dimostrate capacità land-attack, basati su missili P-800 ONIKS – propulsi da un razzo a combustibile solido per il lancio e la fase di accelerazione ed un ramjet con carburante liquido per la navigazione a velocità supersonica (Mach 2,6) con profilo sea-skimming – armabili con testate convenzionali e nucleari da 200/250 kg, con un’autonomia che si colloca tra i 350 ed i 450 km, a seconda del profilo di volo. Anche il sistema di guida è doppio - satellitare GLONASS per la fase iniziale e di navigazione e guida radar attiva per la fase finale, durante la quale il missile può utilizzare le proprie capacità manovranti per evitare l’intercettazione.

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