
Dopo un’attesa durata un decennio, e contrassegnata da vari stop-and-go e scandali, è partito il più importante programma di rinnovamento della piccola Marina Bulgara. Presso i rivitalizzati cantieri nazionali MTG Dolphin di Varna infatti è stato impostato il primo dei 2 MMPV (Multipurpose Modular Patrol Vessel) da 90 metri e 2.300 t ordinati nel 2020 alla tedesca Lürssen, e del valore complessivo di circa 500 milioni di euro. Basati su una versione maggiormente “combat” dell’OPV-90, i 2 pattugliatori andranno a sostituire 4 unità di scorta ex sovietiche degli anni ’80 (in effetti inizialmente la pianificazione prevedeva 3 MMPV, ma il terzo almeno per ora non è nemmeno in opzione), con consegne nel 2025 e 2026. Per il sistema di combattimento è stato firmato un contratto con la svedese Saab, e dovrebbe comprendere un cannone da 76 mm di Leonardo, 2 mitragliere da 20 mm, 4 missili antinave (RBS-15 Mk-3, EXOCET MM-40 o NSM), impianto di autodifesa AAW e lanciasiluri antisom, integrati oltre che da una sofisticata panoplia di sensori da un ampio ponte di volo con hangar per un elicottero medio. Le unità sono caratterizzate da avanzato design stealth, ottima tenuta al mare e propulsione tutto-diesel, con velocità massima di 26 nodi. Come accennato, inizialmente i programmi prevedevano la costruzione di 3 OPV multiruolo e il radicale upgrade di 2 delle 3 fregate ex belghe classe WIELINGEN: il taglio della prima lamiera dei 2 MMPV avvenuto il 6 dicembre rappresenta quindi solo un primo passo per ammodernare la più obsoleta delle marine NATO.
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