
La scorsa settimana sono apparse alcune immagini relative ad un carro armato russo T-80 in Crimea equipaggiato con un inedito sistema di protezione montato a copertura totale della torretta. Nello specifico, si tratterebbe di una struttura circolare e reticolata in ferro fissata alla torre; una soluzione che, almeno esteticamente, risulta diversa dalle altre corazze a griglia montate sui carri armati russi durante le operazioni nel teatro siriano, che dispongono di schermi, gabbie o strutture aggiuntive reticolate montate sui lati e – seppur più di rado - posti sulla torretta, ma con dimensioni diverse e geometrie più “piatte”. Nel caso specifico, dunque, è possibile che la scelta di questa nuova protezione possa essere motivata dalla preoccupazione derivante dal diffuso impiego degli UAV spendibili/munizioni circuitanti, la cui pericolosità anche nei confronti di mezzi corazzati è stata ampiamente dimostrata nel conflitto del Nagorno-Karabakh. Il fatto che il T-80 in oggetto sia stato localizzato in Crimea potrebbe non rappresentare una semplice coincidenza, alla luce del recente acquisto da parte dell’Ucraina di UAV armati turchi TB2 BAYRAKTAR e di relativo munizionamento guidato MAM-L, senza dimenticare l’ampia disponibilità ucraina di droni e quadricotteri di piccole dimensioni spesso adattati al trasporto di proietti di mortaio, granate o altri ordigni esplosivi per colpire le forze filorusse presenti nel Donbass. Peraltro, la suddetta struttura potrebbe anche avere qualche valenza rispetto a missili anticarro guidati con profilo terminale d’attacco dall’alto (si pensi ai JAVELIN, anch’essi da poco acquisiti da Kiev). Tenuto conto della situazione paventata in riferimento ad una possibile operazione russa su larga scala nel Donbass nelle prossime settimane, in una simile eventualità è verosimile ipotizzare la comparsa di ulteriori esempi di corazze a griglia di tale genere, nonché nuove modifiche alle protezioni generali dei carri russi.
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