
La Marina israeliana (Heil HaYam HaYisraeli, HHA) punta su 2 nuove generazioni di unità navali, le corvette classe MAGEN (tipo SA’AR-6) e le “mini-corvette” classe RESHEF, facendo leva sulla lunga tradizione del Paese nel settore delle navi di questo tipo, in termini di esperienza sia operativa sia industriale. Le innovazioni introdotte dalle nuove corvette e l’accresciuta miniaturizzazione di alcune componenti renderanno queste unità di dimensioni (relativamente) piccole degli strumenti di notevole valore. Anche queste navi israeliane, comunque, seguono la generale tendenza ad un aumento dimensionale, avendo un dislocamento quasi doppio rispetto a quello dei modelli precedenti. Nuovo paradigma, nuovi compiti Il principale ambiente operativo della HHA è il Mediterraneo Orientale, cui si aggiunge in misura minore il Mar Rosso. Dal 2011, con le Primavere Arabe, l'intera regione si sta “riscaldando” ed è iniziato il gioco di influenze tra le potenze regionali e quelle globali. Inoltre, tra il 2009 e il 2011, i primi successi significativi nell'esplorazione di idrocarburi offshore hanno portato alla scoperta dei giacimenti Tamar e Leviathan, al largo della costa di Israele, e Aphrodite, al largo della costa meridionale di Cipro. Questi 2 grandi fenomeni hanno rimodellato le priorità della difesa israeliana. L'Iran rimane certamente il nemico principale, ma Israele deve affrontare pure l'instabilità regionale e la crescente competizione tra gli stati del Mediterraneo intorno alle risorse energetiche. Quindi, alla HHA, tradizionalmente concentrata sull'interdizione marittima, l'attacco e le operazioni costiere, sono stati assegnati ulteriori compiti, tra cui la sorveglianza costante e la presenza in mare per proteggere la Zona Economica Esclusiva (EEZ). Di conseguenza, la flotta israeliana ha ampliato il numero di unità di superficie e sottomarine e il loro dislocamento per garantire una maggior persistenza in mare. I conflitti tra Israele e i suoi vicini - stato di guerra formale con il Libano, antagonismo con Hezbollah, tensioni con i palestinesi, instabilità in Siria - espongono gli impianti di gas al rischio di attacchi militari o terroristici. Il giacimento Tamar si trova a 56 nm (circa 100 km) a ovest di Haifa e Leviathan a 80 nm (circa 150 km), vicino al confine con il Libano. Il gas del Tamar viene convogliato ad Ashkelon tramite un gasdotto, a pochi chilometri da Gaza. Tutti questi impianti industriali sono quindi esposti al rischio di attacchi dall’esterno (terroristici ma anche “più tradizionali”). Accordi specifici sono stati firmati con l'Autorità Palestinese, il Libano e la Giordania, ma incontrano l'opposizione delle opinioni pubbliche locali. La possibilità di esportare gas da Israele verso l'Egitto, per soddisfare la domanda locale, e/o verso i mercati internazionali, attraverso terminali GNL, sembra promettente. In aggiunta, Israele deve anche assicurarsi i flussi di gas per la sua domanda interna, dato che il 70% dell'elettricità del Paese è prodotta con il suo gas naturale. Fortunatamente, il Paese possiede già Forze Armate molto ben equipaggiate che possono provvedere alla protezione di tali infrastrutture. Ma, anche per le ragioni citate sopra, i requisiti operativi delle corvette in procinto di entrare in servizio sono completamente diversi da quelli delle navi che andranno a rimpiazzare. L'ordine di battaglia della HHA comprende oggi 3 corvette della classe SA'AR-5 e 8 Fast-Attack Craft (FAC) della classe HETZ (SA'AR 4.5). In pochi anni, le navi di superficie di prima linea saranno 15, tra cui le citate 3 corvette classe EILAT (SA’AR-5), 4 classe MAGEN (SA’AR-6), e 8 classe RESHEF. La classe MAGEN e la classe RESHEF sono concepite per potenziare significativamente la HHA nei compiti dedicati alla protezione della ZEE di Israele e degli impianti offshore di petrolio e gas nelle acque territoriali - per esempio, attraverso soluzioni innovative come il sistema C-RAM (Counter Rocket Artillery and Mortar) C-DOME di Rafael. In effetti, equipaggiare tutte queste navi con sistemi e attrezzature all'avanguardia incoraggia lo sviluppo del settore navale israeliano. L'acqua è l'elemento naturale per più di 46 aziende specializzate in soluzioni per l'interdizione marittima, la sorveglianza e la protezione della Zona Economica Esclusiva (ZEE) e le operazioni antiterrorismo. Il loro sviluppo è stato dettato, nel corso dei decenni, dalla forte volontà di diventare sempre più autonomi nei settori chiave della produzione di sistemi navali. Sebbene la HHA sia stata a lungo la meno finanziata, le esigenze emerse negli anni passati hanno ribilanciato la distribuzione delle risorse tra le diverse FA.
Tutto l'articolo è disponibile su RID 12/12.
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