Proseguono, purtroppo senza esito, le ricerche degli autori della strage al giornale satirico Charlie Hebdo. L'uomo che si è consegnato alla Polizia Francese, che stanotte sembrava essere implicato nella strage come il terzo uomo, l'autista, sembrebebbe in realtà essere estraneo ai fatti. Le forze di sicurezza e gli uomini della squadra di intervento speciale della Polizia, il RAID, hanno condotto alcune irruzioni in diversi edifici alla ricerca di elementi informativi sul commando autore della strage. Probabilmente si trattava di covi usati dagli attentatori o da qualche elemento fiancheggiatore oppure di “covi” finti che lo stesso commando potrebbe aver “fabbricato” ad arte per condurre le ricerche nella direzione sbagliata. Del resto anche la storia delle carte d'identità ritrovate potrebbe essere semplicemente un'esca...
Ma torniamo agli elementi certi. Tra questi, i fiancheggiatori. In generale, quello dei fiancheggiatori è un grosso problema perchè il commando potrebbe godere di una rete di supporto logistica, soprattutto nella banlieu parigina, formata da simpatizzanti, persone autoradicalizzate ma anche da chi, come i membri dello stesso commando, è rientrato in Francia dai fronti dello jihad. Potenzialmente si tratta di centinaia di persone e, dunque, di decine di appartamenti/covi. Un circuito, dunque, molto esteso soprattutto in quei contesti a più alto radicamento di comunità islamiche.
In questa acqua, i terroristi possono nuotare con una certa tranquillità facendo perdere le loro tracce e preparandosi allo scontro finale con la Polizia. Del resto si tratta di persone capaci di muoversi in ampia autonomia ed abituate ad operare in contesti di conflitto avendo combattuto per mesi, se non per anni, in Siria, piuttosto che in Mali.