RIVISTA ITALIANA DIFESA
NATO Industry Forum 2021 20/11/2021 | Gianluca Scagnetti

Difesa, industria e decisori politici: nella «tre giorni» italiana un momento di confronto in vista delle nuove strategie da approvare al vertice NATO di Madrid. A Roma il NATO Industry Forum 2021, a Pratica di Mare e su Nave Cavour a Civitavecchia l’esposizione dei sistemi d’arma «Occorre che il rapporto tra le Forze armate e l’industria evolva verso una sinergia tra tutte le componenti interessate, tenendo conto delle prioritarie esigenze di sviluppo capacitivo dello strumento militare e degli obiettivi di innovazione tecnologica e di competitività dell’intero paese», così si è espresso il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, attuale Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti. Egli lo ha fatto all’apertura della giornata dell’esposizione di mezzi ed equipaggiamenti prodotti dall’industria italiana del settore Diifesa. L’evento, che ha costituito la naturale prosecuzione della due giorni di lavori del Nato Industry Forum 2021 (NIF21), ha avuto luogo il 19 novembre scorso in 2 diverse sedi: la prima parte, in modalità statica, all’interno della base dell’Aeronautica Militare italiana di Pratica di Mare, dove sono stati collocati sistemi d’arma in dotazione alle forze terrestri e aeree dello strumento militare nazionale; la seconda, invece, a bordo della portaerei CAVOUR, nave ammiraglia della squadra navale della Marina e fiore all’occhiello della cantieristica italiana, per l’occasione ormeggiata al porto di Civitavecchia. Concepito su input della Rappresentanza italiana presso il Comitato Atlantico, l’evento è stato organizzato da Segredifesa assieme all’associazione delle imprese italiane per l’aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD), l’associazione per i servizi, le applicazioni e le tecnologie Ict per lo spazio (ASAS) e quella delle imprese per le attività spaziali (AIPAS). La giornata è seguita all’articolato momento di confronto costituito dal NIF21, che in occasione della sua VII edizione per la prima volta si è svolto in Italia nei 2 giorni precedenti, il 17 e il 18 novembre. Si può affermare che essa è stata una vera e propria vetrina delle eccellenze italiane nel settore della ricerca, dello sviluppo e dell’industrializzazione nel campo della Difesa. A essa hanno tra gli altri preso parte, l’Ambasciatore Francesco Maria Talò (rappresentante permanente italiano presso il North Atlantic Council) e l’Onorevole Guido Crosetto (attuale presidente dell’AIAD), oltre a un nutrito gruppo di rappresentanti dell’industria e di attaché militari dei Paesi membri della NATO. Consistente la partecipazione delle imprese, più di 30, tra le quali Aerea, Leonardo, CIO, Elettronica, MBDA, Telespazio, Amazon Web Services EMEA, Thales Alenia Space, Beretta, Goriziane Engineering & ConstructionMAGroup, Rheinmetall, Telsy, Cubic e numerose altre. Per quanto concerne invece il NIF21 – evento che ha avuto invece luogo presso il Cavalieri Waldorf Astoria di Roma, del quale la RID fornirà nel prossimo numero un dettagliato resoconto unitamente a un’intervista esclusiva con il Generale Paolo Ruggiero, Deputy Supreme Allied Commander Transformation – va rilevato che si è trattato di un importante momento di confronto tra l’universo dei decisori politici, quello dei militari e l’industria della Difesa, nel corso del quale sono state analizzate e discusse le nuove sfide lanciate negli scenari di oggi, per affrontare le quali risultano indefettibili nuove e appropriate strategie. Il fondamentale ruolo svolto dalla ricerca e dall’industria alla luce delle sopravvenute modalità del confronto su scala globale, sia esso con avversari «sistemici» che con attori «non statuali», quali le organizzazioni e i gruppi terroristici o i sodalizi criminali di natura transnazionale, hanno condotto alla cessazione della validità di non pochi paradigmi tradizionali. Si impone dunque la necessità di pianificare le difese con riferimento a un contesto che ormai da tempo si caratterizza per il multidominio su scala regionale e globale, poiché l’attuale dimensione conflittuale è allo stesso tempo fisica, virtuale e cognitiva. L’interrogativo da porsi è allora quello su che cosa davvero sia una minaccia alla sicurezza nazionale di un Paese, concetto rispetto al quale, sovente, le opinioni pubbliche non sono in possesso di una precisa cognizione. E questo soprattutto in fasi storiche come quella attuale, caratterizzate per la loro proteiformità, appunto laddove tutto muta e molto in fretta, inclusi i parametri relativi ai conflitti che, ancora fino a poco tempo fa, mantenevano la loro validità. Allo specifico riguardo, sottolineando il «fondamentale ruolo svolto dalla ricerca e dall’industria alla luce di queste sfide», il Generale Ruggiero ha rilevato come il NATO Industry Forum costituisca «un fondamentale momento di confronto, approfondimento e analisi che vede protagonisti tre attori chiave: il livello politico dell’Alleanza, quello militare e quello dell’industria, non esclusivamente del comparto Difesa, perché anche altre componenti contribuiscono allo sviluppo capacitivo di assetti nell’ambito delle aree di interesse della NATO». Ad avviso del Generale Portolano, anch’egli intervenuto al NIF21, si rende comunque necessario «un set-up nella cooperazione tra ricerca e industria che coinvolga anche le piccole e medie imprese, questo nel quadro della contribuzione allo sviluppo del nuovo concetto strategico dell’Alleanza».


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