
Venerdì 29 ottobre, a un evento del Wilson Center a Washington D.C, l’ex Primo Ministro australiano Tony Abbot ha affermato che l’Australia dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di acquistare di 1 o 2 sottomarini statunitensi già operativi. La proposta, che va letta nell’ambito dell’AUKUS, si baserebbe sul presupposto che, da una parte, questi servirebbero per sviluppare un know-how sull’utilizzo degli SNN, dall’altra, per avere dei battelli operativi nel più breve tempo possibile, visto che i futuri sommergibili, frutto della cooperazione strategica e industriale con USA e UK, dovrebbero entrare in servizio nel 2040. L’esigenza australiana di avere dei sottomarini è data anche dal fatto che attualmente la classe COLLINS, di produzione nazionale e derivata dalla classe GOTLAND svedese, ha una data stimata di ritiro programmata per il 2026, spostata al 2030 e che potrebbe essere addirittura ritardata al 2038, in attesa dei nuovi SSN. I candidati per questa eventuale esigenza di “gap filling” potrebbero essere i sottomarini della classe LOS ANGELES-FLIGHT II americana, dotati di capacità VLS per il lancio dei missili TOMAHAWK. In particolare, l’USS PROVIDENCE (SSN-719) e l’OKLAHOMA CITY (SSN-723), i quali sono stati commissionati rispettivamente nel 1985 il primo, nel 1988 il secondo, e che verranno ritirati per dicembre 2022 e giugno 2022. Tuttavia anche la Gran Bretagna potrebbe assolvere a questa esigenza con i propri TRAFALGAR, di cui 4 su 7 già ritirati, battelli che sono destinati ad andare in pensione nei prossimi anni, visto che il Regno Unito si sta dotando di una nuova generazione di SSN, denominata classe ASTUTE.