
Il 28 ottobre, a bordo della portaerei CAVOUR ormeggiata presso il porto di Civitavecchia, la Marina Militare ha presentato i risultati operativi della Mare Aperto 21, la principale esercitazione annuale della Forza Armata alla quale partecipano tutte le sue componenti: navi di superficie, sommergibili, velivoli, forze da sbarco, operatori speciali. La MA21 ha incluso, inoltre, la partecipazione di assetti appartenenti ad altre Forze Armate nazionali e l’interazione con Marine alleate. Lo scopo dell’esercitazione era la ripresa del ciclo addestrativo avanzato della Squadra Navale – nello specifico, acquisire un elevato livello di prontezza operativa, familiarizzare con l’impiego di nuove capacità e mantenere quelle già disponibili e operare in modo sinergico e integrato a livello interforze/inter-alleanza/inter-agenzia - limitato nell’ultimo anno a causa della pandemia.
L’esercitazione è durata 24 giorni - dal 4 al 27 ottobre – tra Mar Tirreno centrale, Adriatico, Ionio e Poligono di Teulada ed è stata caratterizzata da attività addestrativa a difficoltà crescente divisa in 4 fasi. Secondo i dati forniti dal Contrammiraglio Massimiliano Lauretti, l’esercitazione è stata improntata sulle capacità di sbarco anfibio. In particolare, l’obiettivo era l’acquisizione della certificazione della forza anfibia nazionale in prontezza per la componente marittima NATO 2022 (CATF/CLE NATO Response Force), nonché il consolidamento delle capacità di pianificazione e conduzione operazioni di “crisis response” in uno scenario realistico. Oltre a tali obiettivi primari, l’addestramento ha previsto scenari a difficoltà crescente che hanno riguardato il contrasto alla minaccia convenzionale (aerea, navale, subacquea e di mine) ed asimmetrica e la lotta ai traffici illeciti sul mare, incluse attività di controllo su mercantili sospetti, in tale ambito con l’apporto di Confitarma.
Sono state effettuate complessivamente 410 attività addestrative seriali, delle quali 321 a gradualità crescente nella prima fase di “warm-up” - con manovre tattiche e cinematiche, attività di controllo e contenimento del danno (antincendio, anti falla, ecc.) a bordo delle unità, attività di rifornimento in mare - e 89 complesse, eseguite nella fase finale. Al centro dell’esercitazione le attività di “gioco libero”, in cui 2 gruppi navali hanno interpretato altrettanti Stati contrapposti: Alfa, stato democratico, membro NATO e UE, geograficamente corrispondente all’Italia, Sicilia inclusa, contro Charlie, regime autoritario confessionale, geograficamente rappresentato dalla Sardegna e supportato militarmente da Bravo, stato neutrale, non democratico, membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ma non presente nello scenario. Le operazioni tattiche dell’esercitazione hanno incluso l’applicazione di un embargo e di una no-fly-zone sullo stato Charlie, nonché il loro mantenimento nonostante i tentativi di forzarli da parte di Bravo e Charlie. L’esercitazione si è conclusa con lo sbarco anfibio delle forze di Alfa su Teulada.
Durante la MA21, a bordo del CAVOUR erano attivate tutte le funzioni normalmente condotte dalla sede del CINCNAV di Santa Rosa – attività di compilazione della situazione marittima di interesse nazionale e della sua fusione e distribuzione, controllo e supporto operativo delle varie operazioni in corso (Mare Sicuro, Golfo di Guinea, Stretto di Hormuz, vigilanza pesca) – in modo da mettere a punto le varie procedure per esercitare pienamente il comando delle operazioni navali anche “in forma imbarcata”.
In termini numerici, sono stati coinvolti 3.986 uomini e donne subordinati a 4 Comandi (Direzione Esercitazione, Comando Anfibio della Task Force, Comando della Forza da Sbarco e Comando della 1ª Divisone Navale). In termini di forze aeronavali, alla MA21 hanno partecipato 21 unità navali, 250 militari – e vari mezzi - appartenenti alla Brigata San Marco, 3 sommergibili, 15 elicotteri della Marina tra NH90, EH101 e AB212, più 2 A129 dell’Esercito imbarcati sul GARIBALDI, 4 cacciabombardieri AV-8B HARRIER II+, imbarcati sul CAVOUR, velivoli P-180 e P-72, un team del COMSUBIN, caccia EUROFIGHTER dell’AM, 2 team della Royal Navy britannica per la suddetta certificazione della forza anfibia (CATF/CLE), 4 osservatori di Marine estere (Albania, Brasile, Marocco e Tunisia), più 45 studenti universitari provenienti da 9 atenei nazionali chiamati a partecipare attivamente alle attività di pubblica informazione, consulenza politico-giuridica e supporto ingegneristico. Presenti anche unità appartenenti a Marine alleate, nello specifico il cacciatorpediniere americano PORTER classe BURKE, la fregata francese ACONIT classe LA FAYETTE, 2 navi inquadrate nel 2° Gruppo Navale permanente NATO SNMG2, la fregata turca GOKCEADA e il rifornitore di squadra tedesco SPESSART, più 2 pattugliatori marittimi/velivoli ASW - un ATLANTIQUE 2 francese e un P-8 americano – aerei fondamentali per garantire una copertura completa ed un adeguato supporto nelle operazioni antisom, alla luce del noto gap capacitivo della Marina Militare in tale settore. A tal proposito, sollecitato dallo scrivente, il Contrammiraglio Lauretti ha evidenziato come tale capacità, “preferibilmente basata su un velivolo a pilotaggio convenzionale che garantisca lunga durata di missioni e carico pagante importante, sia assolutamente essenziale per la condotta delle operazioni marittime, soprattutto quella legata alla scoperta e alla lotta anti-sommergibile. È un gap capacitivo importante e lo si vede nella pratica operativa di tutti i giorni”. Importante la partecipazione degli EUROFIGHTER dell’Aeronautica, che hanno dato la possibilità di testare i sistemi di difesa aerea dei gruppi navali operando come velivoli aggressori, oppure, alternativamente, come difensori delle unità navali da velivoli ostili rappresentati dagli HARRIER. La componente di AV-8B, inoltre, è stata impiegata anche nelle attività recce/ISR sull’area di sbarco precedenti e successive allo stesso, di supporto aereo ravvicinato alla forza da sbarco e di attacco aria-suolo contro una batteria missilistica costiera.
La seconda parte dell’evento ha riguardato la presentazione del calendario 2022, dal titolo “Proiezioni e obiettivi”, con le foto realizzate da Massimo Sestini. Tema portante è la proiezione di capacità e la possibilità di impiegare in maniera sinergica le 3 principali componenti dello strumento operativo, il cosiddetto “tridente”, anche a grande distanza dalle acque nazionali: il gruppo portaerei, il gruppo anfibio e il binomio sommergibili-forze speciali. Caratteristiche proprie di uno strumento operativo aeronavale - basato su un insieme pregiato di tecnologie - che può intervenire ovunque sia necessario, sul mare e dal mare, per garantire la libertà di navigazione, la pace e la stabilità internazionale ed applicare quella cosiddetta diplomazia navale, elemento di politica estera, di difesa, industriale e commerciale fondamentale per un Paese dell’importanza e della collocazione geografica come l’Italia.
Nel calendario si apprezzano le immagini relative al rinnovamento della componente aerotattica imbarcata sulla portaerei, con lo storico appontaggio del primo F-35B della Marina (velivolo che non ha partecipato all’esercitazione), al peculiare apporto della Brigata Marina San Marco e all'alta specializzazione del Gruppo Incursori che operano in modo occulto in simbiosi con i più moderni sottomarini. I proventi derivanti dalla vendita del calendario, sponsorizzato da Leonardo, andranno alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli.