
L'Aeronautica Cinese PLAAF (People Liberation Army Air Force) ha mostrato su Weibo, social media cinese, per la prima volta dal suo account ufficiale, dei vecchi caccia J-6 convertiti in droni. Le foto pubblicate fanno vedere circa 50 J-6, ai quali sono stati oscurati i numeri di serie per rimuovere il nome del reparto che li utilizza. Il J-6 è un caccia prodotto dalla Repubblica Popolare Cinese negli anni ‘60, derivato dal caccia sovietico Mikoyan-Gurevich MiG-19, ormai ritirato dall’Aeronautica verso la fine degli anni ‘90. La Cina potrebbe utilizzare questi caccia/droni, in grandi quantità, tramite la tattica dello swarming, che consiste nel loro uso a sciame con compiti diversi: ricognizione, esca per saturare le difese aeree nemiche e attacco. Sicuramente, visti i costi contenuti per realizzarli, questi mezzi obsoleti, riconfigurati in UAV, rappresentano un’opzione migliore rispetto alla loro rottamazione. Anche il caccia J-7, ancora in servizio presso la PLAAF, potrebbe subire la stessa sorte del J-6, aumentando così il numero di questi “droni esca”. L’idea di trasformare vecchi mezzi al posto di rottamarli una volta concluso il loro ciclo operativo, diventando così una nuova risorsa, è già utilizzata dall’USAF (United States Air Force) con gli F-4 e gli F-16. Questi vengono rinominati con il prefisso “Q”: in QF-4 e QF-16, svolgono la funzione di aero-bersaglio nell’addestramento. Ulteriori dettagli su RID 12/21.