
L’US Army ha rivelato la composizione della batteria “TYPHOON”, precedentemente nota come Mid Range Capability, una componente essenziale dei piani per il potenziamento dell’artiglieria a lungo raggio.
Ogni batteria potrà contare su 4 lanciatori quadrinati per varie combinazioni di missili TOMAHAWK ed SM-6, supportate da un posto comando mobile e veicoli di appoggio e di trasporto missili per la ricarica.
La Mid Range Capability rappresenta una capacità offensiva “ a medio raggio” completamente nuova per l’US Army e particolarmente flessibile, poiché combina missili subsonici TOMAHAWK (potenzialmente anche per uso antinave) con missili STANDARD SM-6, dalla gittata inferiore ma capaci di strike anti-superficie a velocità super ed ipersoniche. La scelta di adottare missili già maturi ed impiegati dalla US Navy consente sia ovvi risparmi, sia una tabella di marcia molto accelerata che dovrebbe vedere la prima batteria operativa a Settembre 2023.
In precedenza, l’US Army aveva tentato, con la budget request per il Fiscal Year 2020, di avviare un programma per un nuovo missile lanciato da terra e con gittate fino a 3.000 km, il Mobile Intermediate-Range Missile, ma questo aveva trovato forte opposizione in Congresso e nella richiesta per il Fiscal Year 2021 non appariva già più, rimpiazzato da questa nuova iniziativa.
Il 6 novembre 2020, lo sviluppo del sistema era stato affidato a Lockheed Martin con un contratto, comprensivo di opzioni, del valore di 339.3 millioni di dollari.
Ora sappiamo che i lanciatori quadrinati, che impiegheranno i missili contenuti negli stessi canister-lanciatori usati sulle navi, saranno stivati in posizione orizzontale all’interno di container, probabilmente di dimensioni standard e quindi potenzialmente “anonimi” e di facile occultamento.
Una volta eretto, il lanciatore a 4 celle si presenta come una struttura metallica piuttosto semplice e decisamente diversa dal tradizionale modulo MK41 navale, che unisce 2 file di 4 celle ad un condotto centrale che consente lo sfogo verso l’alto di fiamme e fumo al lancio.
Nel nuovo lanciatore, lo sfogo della vampa avviene grazie a due condotti che risalgono dal fondo della struttura e si sfogano a mezza altezza, sotto la “pancia” del blocco a 4 celle. Di grande interesse è il fatto che questo stesso lanciatore è già stato usato in mare dalla US Navy nel settembre scorso: in quell’occasione, installato a poppa del dimostratore di nave senza-equipaggio RANGER, aveva lanciato un missile SM-6.
Ancora, lo stesso identico lanciatore potrebbe trovare fortuna anche presso l’US Marine Corps, visto che i Marines hanno già ordinato 48 TOMAHAWK con l’intenzione di acquisire la capacità di lanciarli da terra.
Il nuovo lanciatore, presumibilmente, potrebbe essere impiegato per lanciare qualunque arma qualificata per il sistema MK41, con potenziali applicazioni che spaziano quindi dallo strike alla difesa antiaerea ed antimissile.
Il TOMAHAWK adottato sarà probabilmente nella versione TLAM Block Va Maritime Strike Tomahawk, ovvero quella dotata di seeker radar e capacità incrementate contro bersagli mobili e navi. Subsonico ma con un raggio d’azione di 2.000 o più chilometri, il TOMAHAWK è anche molto più economico rispetto all’SM-6.
Quanto all’SM-6, quest’ultimo nasce come missile superficie-aria a lunghissimo raggio, Fire and Forget, ma include anche una “secondaria” capacità di strike anti-superficie che, per l’US Army, diventa prioritaria. L’attuale SM-6 è accreditato di velocità pari a Mach 3,5 con gittate che, per quanto mai rivelate, si stimano attorno ai 450 – 500 km, ma la Marina sta già lavorando ad una versione evoluta Block 1B che impiegherà lo stesso booster dell’antibalistico SM-3. L’effetto previsto è un aumento della velocità fino a Mach 5 e un aumento di gittata verso la soglia delle 1.000 miglia od oltre. Questa versione è, presumibilmente, quella che interessa di più all’US Army.
I container-lanciatori saranno trasportati su rimorchi trainati da motrici Oskhosh Heavy Expanded Mobility Tactical Truck (HEMTT) M983A4. Le stesse motrici sono impiegate per le batterie PATRIOT e sono destinate anche alle nuove batterie di missili ipersonici DARK EAGLE.
Anche il posto comando di batteria - Battery Operations Center (BOC) – sarà installato in container e trainato da HEMTT. La BOC potrà interfacciarsi con e acquisire dati sui bersagli da vari network già esistenti, fra cui ovviamente il circuito Advanced Field Artillery Tactical Data System (AFATDS) dell’Artiglieria dell’Esercito ma anche il Joint Automated Deep Operations Coordination System (JDOCS).
Per quanto sia nato per connettere in rete le batterie contraeree, anche il nuovo sistema Integrated Battle Command System (IBCS) si aggiungerà alla lista poiché sta evolvendosi verso un’architettura multi-missione.
Veicoli supporto Humvee e rimorchi per il trasporto di ricariche (almeno 4 canister su ognuno) completano la batteria. Il rimorchio per il rifornimento di munizioni include anche un sistema di sollevamento per manovrare i pesanti canister in posizione.
La prima batteria TYPHOON seguirà la prima batteria DARK EAGLE all’interno dello Strategic Fires Battalion della 1st Multi Domain Task Force della base di Lewis-McChord, da cui potrà operare in tutto il Comando del Pacifico grazie ai C-17 dell’USAF di stanza sulla stessa base.
Ulteriori informazioni su RID 12/21