RIVISTA ITALIANA DIFESA
Elettronica compie 70 anni tra innovazione continua e anticipazione del futuro 13/10/2021 | Andrea Mottola

Il 12 ottobre a Roma ha avuto luogo la celebrazione dei primi 70 anni di Elettronica. All’evento hanno partecipato importanti esponenti politici, militari e dell’imprenditoria provenienti da tutto il mondo.

Durante la chiacchierata che ha preceduto l’evento, il Presidente Enzo Benigni insieme ai figli Domitilla e Lorenzo, rispettivamente, Amministratore Delegato/Direttore Generale e Senior Vice President responsabile delle relazioni istituzionali e governative, hanno condiviso alcuni spunti legati al futuro dell’azienda, alla luce dei futuri programmi di sviluppo di nuovi sistemi d’arma e dei relativi scenari, caratterizzati verosimilmente da un maggior focus sulle attività legate alle tecnologie “disruptive” all’interno delle quali vanno a collocarsi quelle relative allo spettro elettromagnetico, inteso sia come EW che come attività cyber. In tale settore, come ha evidenziato il Presidente di Elettronica, “risulta fondamentale disporre di tecnologie sovrane e in quest’ottica si è sempre mossa l’azienda, con costanti investimenti nel campo della ricerca e sviluppo” (pari a circa il 20% delle entrate) che le hanno permesso di raggiungere e mantenere un ruolo internazionale di primo piano nel mercato della difesa. Per quanto attiene alla principale sfida nel breve termine, il numero uno di Elettronica ha posto l’accento sul “contrasto ai droni” che imporrà lo sviluppo di “nuovi prodotti e piattaforme collaborative”. Relativamente al programma riguardante il futuro sistema di combattimento aereo, come sottolineato da Domitilla Benigni, “il coinvolgimento diretto dell’azienda nella fornitura della suite di auto protezione dell’Eurofighter, potrebbe portare Elettronica a partecipare allo sviluppo delle tecnologie legate al TEMPEST una volta completata la fase di studi di concetto e di mappatura delle tecnologie”. Per quanto concerne il dominio spaziale, il Presidente di Elettronica ha affermato che “anche se attualmente non siamo coinvolti, è un settore che inizia ad interessare anche lo spettro di difesa elettromagnetica”. Non è da escludere, quindi, un futuro coinvolgimento dell’azienda in tale dominio.

Durante il discorso d’apertura dell’evento, l’Ing. Benigni ha voluto evidenziare come l’industria della difesa “sta per affrontare un cambiamento di dimensioni enormi” dal punto di vista geopolitico e tecnologico che sta portando l'Europa della difesa – e non solo – “a credere di più alla sua unione e alla necessità di una collaborazione industriale e tecnologica” ampia e solida. A far da eco a queste parole, quelle pronunciate dal Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che ha ribadito come “nel mondo della difesa la tecnologia è fondamentale e richiede investimenti e risolse adeguate, in termini quantitativi e anche stabili, con una proiezione temporale pluriennale”. Tuttavia, ha proseguito, “è necessario anche un coordinamento degli sforzi dell'industria europea se si vuol recuperare il gap tecnologico” rispetto ad altri attori (Cina, Israele, Russia e Stati Uniti), “decidendo quali sono i settori in cui l’Europa deve o vuole coltivare una autonomia strategica”, ma ciò richiede “un cambiamento nel tipo di approccio e nelle regole che si è data”. Sulla stessa linea l’intervento del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che ha spinto sulla necessità di “un lavoro serio ed approfondito sui 5 pilastri della difesa europea, 2 dei quali sono un’industria tecnologica forte e un’agenda politica comune”. Relativamente ai principali programmi industriali europei nel settore (TEMPEST, EPC, ecc) Guerini ha evidenziato che “richiedono certezza delle risorse e capacità di accompagnare lo sviluppo dei programmi” sottolineando, altresì, l’imprescindibilità della presenza dell’Italia “nei grandi programmi di cooperazione internazionale”.

Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze francese Bruno Le Maire ha sottolineato l’importanza della sovranità tecnologica e come non possa esistere “sovranità politica senza quella tecnologica. L'innovazione è la nostra arma principale nella corsa in tale settore”.

Interessante l’intervento del Direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Roberto Baldoni, che ha sottolineato il continuo impegno dell’Agenzia per assicurare un “elevato livello di resilienza e di gestione del rischio nel settore della cybersecurity” rispetto agli attacchi – in progressivo aumento – contro le infrastrutture critiche del Paese.

Ancor più interessante il panel che visto il coinvolgimento del Gen. Claudio Graziano, Pres. Comitato Militare UE e di David Petraeus, già Generale dell'US Army ed ex Comandante del CENTCOM e delle forze della coalizione in Afghanistan, nonché ex direttore della CIA. Il Gen. Graziano ha evidenziato come “lo spettro elettromagnetico rappresenti uno spazio in cui ci dobbiamo confrontare e attrezzare”, soprattutto nell’ambito delle “capacità di protezione cibernetica”. Petraeus, invece, ha voluto complimentarsi con l’azienda per lo “straordinario supporto svolto nel settore della cybersecurity e dello spettro elettromagnetico/EW”, nonché per gli eccellenti “prodotti sviluppati a favore delle Forze Armate, tra cui i jammer che hanno salvato migliaia di vite umane in Afghanistan”.

A chiudere l’evento le condivisibili riflessioni dell’AD/DG di Elettronica Domitilla Benigni, che ha voluto affermare come “vediamo il futuro della difesa caratterizzato da sistemi d’arma e di Comando e Controllo intelligenti, interconnessi e distribuiti in reti digitali. Tecnologie che la NATO definisce dirompenti e destabilizzanti” (disruptive, ndr). Un futuro – ha proseguito – in cui “il digitale fonde e confonde i confini tra gli ambiti civili e militari”, creando incertezza sui confini tra “difesa e sicurezza, tra scenari di conflitti convenzionali” e ibridi. Relativamente agli scenari futuri, la Benigni ha parlato di “conflitti silenziosi ed invisibili, come silenzioso ed invisibile è lo spettro elettromagnetico in cui questi conflitti prendono vita. Questi scenari in Elettronica li abbiamo già immaginati anni fa, orientando i nostri sforzi industriali sulle minacce digitali, e sul rafforzamento della dominance dello spettro elettromagnetico” il tutto grazie ai costanti investimenti nella ricerca e sviluppo, che hanno permesso di apportare “al nostro paese capacità ingegneristiche d’avanguardia e prestigiosi design tecnologici”. Ritornando agli scenari futuri, l’AD ha concluso evidenziando come “la speed of war richieda nuove tecnologie e competenze sovrane che conferiscano autonomia strategica nazionale. Industrie e governi devono camminare insieme in questa direzione”


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