RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’incidente al sottomarino USS CONNECTICUT nel Mar Cinese Meridionale: le ipotesi 08/10/2021 | Massimo Annati

Il 2 ottobre il sottomarino nucleare statunitense USS CONNECTICUT (SSN 22) è stato coinvolto in una collisione subacquea, mentre operava nel Mar Cinese Meridionale. Un portavoce della VII Flotta ha detto che a bordo vi sono 11 feriti lievi e che l’unità sta rientrando a Guam navigando in superficie con i propri mezzi, per evidenti ragioni di sicurezza, mentre ha assicurato che il reattore nucleare non ha subito alcun danno. Non sono ancora note le cause dell’incidente, e su questo si stanno diffondendo diverse teorie. La prima considerazione da farsi è che, con ogni probabilità, più di una collisione frontale, si sia trattato di una sorta di “strisciata” contro qualcosa. Infatti, bisognerebbe confrontarsi con quel che accadde allo USS SAN FRANCISCO (SSN 711) della Classe LOS ANGELES, l’8 gennaio 2005. Il battello si schiantò improvvisamente contro un rilievo sommerso a 350 miglia a sud di Guam, mentre navigava in velocità. L’impatto distrusse la prua, e causò la morte di un marinaio ed il ferimento di 97 membri dell’equipaggio su un totale di 137. Il Comandante venne punito per non aver rispettato le procedure standard di sicurezza in navigazione. Visto il tipo di danni descritti, relativamente limitati, si possono quindi ipotizzare diverse ipotesi alternative:

1) Il CONNECTICUT ha strisciato contro il fianco di un rilievo sommerso, e per sua fortuna non si è schiantato, contrariamente a quanto accaduto con il SAN FRANCISCO.

2) Visto che il battello è uno delle 3 sole unità della classe SEAWOLF, estremamente costoso e capace, viene solitamente impiegato per missioni speciali di sorveglianza e raccolta informazioni. Si potrebbe quindi ipotizzare un urto, o uno striscio, a velocità moderata contro un rilievo sommerso in prossimità di una delle isole artificiali costruite dai Cinesi nel Mar Cinese Meridionale, dove gli scavi e gli scarichi hanno certamente alterato la configurazione del fondale e dei rilievi.

3) Ci potrebbe essere stata una collisione con una balena o capodoglio. Quest’ultimo avrebbe certamente avuto la peggio, ma l’urto potrebbe aver causato danni leggeri allo scafo.

4) Il battello potrebbe essere entrato in collisione contro una struttura artificiale posata dai Cinesi, in una posizione sconosciuta: ad esempio un traliccio equipaggiato con sistemi di sorveglianza acustica per proteggere l’area dalle incursioni delle unità statunitensi. Qualcosa di simile al SOSUS (Sound Surveillance System) posato in Nord-Atlantico dagli statunitensi durante la Guerra Fredda.

5) Se in zona ci fosse stato un sommergibile diesel-elettrico cinese, posato sul fondo, avrebbe avuto una traccia acustica estremamente limitata, e non si potrebbe quindi escludere una collisione/striscio accidentale. In tal caso, però, anche il battello cinese avrebbe riportato danni. Però, pur senza doversi certo aspettare trasparenza da parte cinese, questa sarebbe stata una ghiotta occasione per accusare gli Americani di avventurismo e di condotta pericolosa nel cortile di casa, quindi il silenzio degli organi cinesi tenderebbe a far escludere questa ipotesi.

6) Quel che, invece, si tende ad escludere è l'impatto/striscio contro un battello cinese in navigazione, specie se a propulsione nucleare. In tal caso i sensori acustici passivi del CONNECTICUT avrebbero dovuto rilevarlo tempestivamente. In caso contrario sarebbe un vero disastro, perché questi battelli dovrebbero essere sofisticatissimi, e molto più avanzati delle controparti russe e cinesi.

Dall’esame dei danni riportati si potrà capire presumibilmente qualcosa di più, anche se le certezze in questi casi sono comunque piuttosto labili.


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