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La nuova portaerei inglese classe QUEEN ELIZABETH, la HMS PRINCE OF WALES, ha effettuato il lancio di alcuni droni dotati di propulsione jet dal suo ponte di volo. L’intenzione della Royal Navy è quella di accrescere le proprie conoscenze non solo nella gestione di droni ad elevate prestazioni, ma dell’intero pacchetto del sistema e della piena integrazione con un'unitá navale impegnata in normali operazioni in mare, compreso il “traffico” sul suo ponte di volo. Il sistema utilizzato durante i test è stato un QintetiQ BANSHEE JET 80+, normalmente utilizzato quale bersaglio per addestrare gli equipaggi delle unità navali a fronteggiare minacce aeree e missilistiche, anche con profilo sea-skimming. Il BANSHEE, dotato di propulsione a getto, puó infatti simulare sia aerei che missili grazie alle sue interessanti prestazioni: la capacitá di volare sul pelo del mare fino ad un altitudine di 25.000 piedi, una velocitá fino a 400 nodi e un raggio di azione di 54 miglia nautiche. In queste prime prove in mare, effettuate lungo la costa nord-occidentale della Scozia, il sistema della QintentiQ è stato lanciato in volo grazie ad una apposita rampa posizionata sul ponte di volo, ed è stato recuperato tramite paracadute sulla terraferma. La Royal Navy ha sottolineato che tali prove rappresentano il primo passo di integrazione tra sistemi unmanned e unitá che opera con una pregiata componente pilotata a bordo. L’obiettivo finale è quello di identificare le procedure ottimali per operare tali sistemi senza creare significative restrizioni aggiuntive alle normali operazioni di volo dei velivoli pilotati, effettuando manovre di lancio e recupero non invasive della normale routine di un ponte di volo di una portaerei. Avere la capacitá di operare un sistema come il BANSHEE, senza restrizioni, fornirebbe una duplice capacitá. Grazie al suo payload infatti, il drone potrebbe essere impiegato per missioni ISTAR come di attacco al suolo in supporto della manovra aeronavale. La seconda capacitá riguarda invece il suo originario ruolo addestrativo, potendo essere lanciato in mare, ed in futuro anche recuperato, il sistema pemetterebbe all’unitá navale, e alla relativa scorta, di svolgere attivitá addestrative complesse in ogni area del globo, senza richiedere nessun supporto da terra, e testare cosi le difese della flotta in ogni momento.