RIVISTA ITALIANA DIFESA
AUKUS, cresce la presenza militare americana in Australia 27/09/2021 | Fabio Di Felice

Il Ministro della Difesa, Peter Dutton, ed il Ministro degli Esteri Australiano, Marise Payne, dopo aver incontrato i corrispettivi americani, il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario della Difesa Lloyd Austin, hanno confermato i piani per un significativo potenziamento della presenza americana in Australia nei prossimi anni. Questo annuncio è il primo passo che segue il nuovo accordo politico-militare trilaterale tra Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti, ormai noto con l’acronimo AUKUS. Quest’ultimo, ricordiamolo, è stato annunciato dopo la decisione presa dal Governo di Canberra di cancellare la cooperazione con la Francia lanciata qualche anno fa e di dotarsi invece di sottomarini a propulsione nucleare (SSN) grazie al know-how e le risorse messe a disposizione da Londra e Washington. Il potenziamento della presenza americana nel continente Oceanico prevede, in particolare:

• una maggiore cooperazione aerea con la rotazione di velivoli americani di varie, non specificate, tipologie e la condotta di addestramento ed esercitazioni combined;

• una maggiore cooperazione marittima ed il rafforzamento delle capacità logistiche e di sostentamento australiane per supportare unità di superfice e sottomarini americani;

• una maggiore cooperazione delle forze terrestri con la conduzione di esercitazioni complesse tese all’aumento dell’integrazione delle componenti terrestri, ed anfibie, non più limitata alla Rotational Force Darwin dello US Marine Corps (MRF-D);

• la creazione di una struttura combined per la logistica, il sostentamento e la manutenzione per il supporto di qualsiasi genere di operazione combined nella regione del Pacifico ed in particolare dell’area del Sud-est asiatico.

In generale, vi sarà un incremento della presenza di sottomarini, bombardieri e velivoli di sorveglianza americani, non solo limitata, quindi, al nord del Paese (Northern Territory), ma estesa all’intero territorio nazionale e, come precisato dal Ministro Dutton, con notevoli ricadute sull’industria della Difesa nazionale in termini di risorse e trasferimento di know-how.


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