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Il Governo argentino ha ufficialmente incluso l’acquisto di 12 caccia PAC JF-17A THUNDER Block III nel proprio bilancio per il 2022. Sono 664 i milioni di dollari stati stanziati nell’arco di 3 anni per l’acquisto, nel dettaglio, di 10 monoposto e 2 biposto del caccia multiruolo di 4a generazione pachistano. Nel budget stanziato sono inclusi anche 20 milioni di dollari necessari per effettuare la riparazione e l’ammodernamento delle infrastrutture e le relative piste di decollo e rullaggio della base che ospiterà il nuovo velivolo, di cui ancora non si conosce il nome. Il JF-17A ha vinto una gara caratterizzata da una concorrenza agguerrita rappresentata da velivoli dalle similari prestazioni di Russia, India e Stati Uniti. La decisione finale ha confermato le ottime relazioni tra i due Paesi che, oltre ai numerosi progetti di cooperazione in atto in molti campi, negli ultimi anni hanno manifestato in molte occasioni un reciproco supporto diplomatico e militare. Dietro la vittoria pachistana si nasconde però la, non tanto oscura, mano cinese. Sono molte infatti le pressioni che Pechino continua ad esercitare sui Paesi Sudamericani, tentandoli con progetti e acquisizioni a prezzi notevolmente competitivi pur di erodere l’influenza occidentale, ed in particolare statunitense, nel “nuovo continente”. Il THUNDER è infatti per il 58% di produzione pachistana (Pakistan Aeronautical Complex - PAC) che include la fusoliera, le ali e gli stabilizzatori verticali, il restante 42% è invece prodotto in Cina (Chengdu Aircraft Corporation of China) e riguarda principalmente l’avionica e la tecnologia sensoristica di bordo. La decisione finale argentina è stata anche viziata dall’ostruzione continua e pressante sul mercato internazionale condotta dal Regno Unito, che proprio l’anno scorso aveva bloccato le iniziali trattative tra Buenos Aires e Seoul (per l’FA-50), oltre che con Stoccolma (per il GRIPEN C). Le preoccupazioni britanniche, e le relative azioni, sono da sempre tese a prevenire un possibile rafforzamento militare del Paese sudamericano ed una possibile escalation militare sulla questione delle Isole Falklands/Malvinas che ancora infiamma i cuori, soprattutto quelli argentini.