RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il carro britannico CHALLENGER 3 06/08/2021 | Gabriele Molinelli

Il 22 marzo scorso, il British Army ha potuto annunciare la firma del contratto per la modernizzazione dei propri CHALLENGER 2. Il costoso e profondo upgrade porterà, di fatto, ad un carro profondamente diverso dall’attuale, molto più performante e finalmente scevro dell’unicità del suo munizionamento, che è sempre stato un unicum in ambito NATO, con tutte le conseguenze che questo ha comportato. Il percorso che ha portato a questo intervento di aggiornamento è stato piuttosto tortuoso. La storia dei programmi del British Army per nuovi veicoli corazzati negli ultimi 20-30 anni è complessa e dolorosa ed ha avuto ripercussioni devastanti sia sull’Esercito medesimo, sia sull’industria nazionale del settore, che è stata prima uccisa e ora, forse, avviata verso una resurrezione. Nei mesi scorsi c’è stata tanta incertezza con ripetuti articoli sulla stampa britannica che adombravano un ritiro anticipato e completo dei CHALLENGER del British Army. Alla fine il Segretario di Stato alla Difesa è intervenuto per ribadire che i carri sarebbero rimasti. In effetti, il CHALLENGER 2 esce dall’Integrated Review abbastanza bene. La riduzione nel numero dei reggimenti, da 3 a 2, era già da tempo parte dei piani del British Army, come discusso nei mesi scorsi su queste pagine (vedi RID 12, 2020), visto che il Reggimento KING’S ROYAL HUSSARS è avviato alla conversione sul nuovo cingolato da ricognizione AJAX. Quindi, se nel 2010 si era deciso di mantenere 227 carri, ora si scenderà a 148, a cui si aggiungeranno 32 carri per l’addestramento dei conduttori. L’aggiornamento che questi veicoli riceveranno, tuttavia, è molto più radicale e decisivo di quello originariamente programmato. Il carro risultante sarà in larga misura nuovo, tanto che si è ufficialmente deciso di designarlo CHALLENGER 3.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 8/21.


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