RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuove capacità “distribuite” per il GMLRS dal Regno Unito 10/08/2021 | Gabriele Molinelli

Dal Regno Unito arrivano le prime indicazioni su alcuni degli sviluppi nazionali che il British Army spera di integrare negli upgrade al sistema Guided Multiple Launch Rocket System (GMLRS) da qui al 2030. Sono stati per ora messi a contratto importanti aggiornamenti per il veicolo lanciatore M270B1 e l’adozione dei raggi Extended Range da 150 km di gittata, oltre al nuovo Precision Strike Missile da “499 km” (e oltre, dopo l’abbandono del trattato INF) dell’US Army, ma ci sono piani per ulteriori capacità operative. In particolare il British Army vuole acquisire nuove capacità d’attacco areale (sostanzialmente perse con il ritiro delle sub-munizioni in seguito ai trattati per la limitazione dei rischi da UxO, Unexploded Ordnance) e anti-corazzati, oltre che, idealmente, capacità di ricognizione e guerra elettronica. Il Defence Science and Technology Laboratory (DSTL) sta quindi portando avanti un progetto, della durata prevista di circa 3 anni, per dimostrare un Payload Carrier da integrare sul razzo ER. Il Payload Carrier andrebbe poi ad imbarcare diversi carichi di missione. Lockheed Martin UK sta lavorando in particolare a 4 carichi: L’Area Fires Air Vehicle (AFAV) userebbe dei mini-droni, coordinati dall’AI, per scovare e distruggere veicoli corazzati ed altri bersagli all’interno di una data area. Un’altra configurazione userebbe droni o sensori paracadutati per ricognizione ed acquisizione bersagli (ISTAR) e per la valutazione degli effetti sul bersaglio dopo un attacco (Battle Damage Assessment). Il Counter Sensing and Decoy Payload rilascerebbe invece delle contromisure attive a perdere, capaci di generare falsi bersagli, fare jamming e in generale disturbare temporaneamente le difese aeree avversarie.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE