RIVISTA ITALIANA DIFESA
TEMPEST, via alla fase di Concept and Assessment (UK only per ora) 30/07/2021 | Pietro Batacchi

Il Ministero della Difesa britannico ha concesso a BAE Systems un contratto da 250 milioni di sterline per dare il via alla fase di concept and assesment del programma per il sistema di combattimento aereo di sesta generazione TEMPEST. Si tratta di una prima tranche di finanziamento della Concept and Assessment Phase che ha una durata prevista in 4 anni e per la quale sono già stati stanziati 1,2 miliardi di sterline (contro gli 1,650 miliardi previsti inizialmente). Il programma ha un costo complessivo da qui al 2070 stimato in 70 miliardi di sterline, dei quali 9,467 già assegnati, al 31 marzo 2021, ai prossimi esercizi finanziari. Nel progetto, BAE Systems è alla testa di un team che comprende anche Leonardo UK, MBDA UK e Rolls Royce. Il programma TEMPEST compie così un nuovo passo in avanti ed entra in una fase in cui si inizierà a valutare il design del velivolo, si rafforzerà la base industriale (secondo il MoD sono 2.000 gli addetti che beneficiano di questo contratto), si valuteranno le tecnologie che dovranno far parte del sistema e si consoliderà l'infrastruttura fisica e digitale, che ha il suo cuore nello stabilimento BAE Systems di Warton e nella cosiddetta “Factory of the Future”, per la valutazione delle varie opzioni di design del sistema, il tutto in vista dell’avvio dell’attività di sviluppo prevista tra il 2024 e 2025. E’ importante ricordare che il TEMPEST è un sistema dei sistemi che comprende la core platfom, ovvero il caccia madre di sesta generazione, i cosiddetti adjunct, o droni gregari, e gli effettori. Il tutto legato da un network basato su architettura combat cloud, intelligenza artificiale e potenti datalink di nuova generazione. Con questo investimento il Governo britannico dimostra ancora una volta il proprio impegno nel TEMPEST e la priorità assegnata al programma, e consente alla propria industria di proseguire nelle attività di ricerca e sviluppo, studio di concetto e valutazione, e nel lavoro di progettazione di base svolto ricorrendo a software, simulazione e digital twin. Sul fronte italiano, dopo la firma del MoU trilaterale tra i Ministri della Difesa britannico, italiano e svedese dello scorso dicembre non si registrano invece novità. Qualche indicazione potrebbe arrivare dal DPP 2021 - atteso in Parlamento entro fine aprile, ma al solito in ritardo per le feroci lotte interne alle Forze Armate - dal quale  potremo capire se il programma TEMPEST è ancora prioritario, ma non finanziato, come nel DPP 2020, o se c’è un primo finanziamento. Si tratta di un aspetto non secondario – al di là dei fondi inseriti nell’aggiornamento del TYPHOON, che coprono anche il derisking di alcune tecnologie che andranno poi nel TEMPEST, ma che non è chiaro quando partiranno, per 2 motivi. Il primo, di ordine politico, perché avere in un documento programmatico della Difesa (cioè del Governo) come il DPP una scheda di programma dedicata, con un finanziamento anche minimo, vorrebbe dire dimostrare ai partner, in particolare a quello britannico, l'impegno dell’Italia verso il TEMPEST. Il secondo, di ordine operativo e industriale, perché più passa il tempo più gli Inglesi vanno avanti e più diminuiscono le probabilità di influenzare i requisiti operativi e industriali, in particolare della core platform, anche perché come abbiamo visto Londra ha già un programma consolidato con stanziamenti e un profilo finanziario fatti. Aspettiamo, dunque, fiduciosi il DPP.


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