
Il cacciatorpediniere JACK H LUCAS, DDG-125, è stato varato nei cantieri Huntington Ingalls. È la prima nave della serie DDG-51 Flight-III, ovvero l’ultima (per davvero) evoluzione di questo bel progetto, che rappresenta la spina dorsale delle unità combattenti di superficie della US Navy. La prima unità era stata varata nel settembre 1989. Sono in servizio 21 navi Flt-I, 7 Flt-II, 40 Flt-IIA (più altre 7 ancora in costruzione), mentre sono in fase di realizzazione 20 unità della serie Flt-III (2 in costruzione, 12 ordinate, 6 in programma). Queste ultime unità sono esternamente quasi indistinguibili da quelle della serie precedente ed hanno lo stesso armamento (96 celle del VLS Mk 41, un cannone da 127 mm, un PHALANX, 6 tubi lanciasiluri, 2 elicotteri). La differenza principale è la presenza del radar AMDR (Air & Missile Defense Radar) AN/SPY-6(V)1 della Raytheon con le 4 antenne a facce fisse che rimpiazzano quelle dello SPY-1D. Lo SPY-6, oltre ad essere leggermente più grande (apertura di circa il 20% maggiore) necessita di una maggiore potenza elettrica, fornita da tre turbine a gas Rolls-Royce MT5S-HE+ da 4 MW ciascuna, in sostituzione delle precedenti Allison 501 da 2,5 MW. Sono stati migliorati anche il condizionamento e l’impianto di raffreddamento dell’elettronica di bordo. Questo ha provocato un aumento di peso nelle sovrastrutture, compensato dall’aggiunta di una zavorra di 90 t nella chiglia per mantenere la stabilità. Sempre per ragioni di stabilità sono anche stati modificati il ponte di volo e la poppa, con un allargamento ed un cambio di profilo. Le unità Flt-III mantengono tutte le modifiche e gli aggiornamenti che erano stati introdotti negli ultimi esemplari del Flt-IIA, tra cui il sonar passivo rimorchiato SQR-20 MFTA (Multi Function Towed Array), il Link-22, il radar di superficie SPQ-9B, il sistema informatico di supporto “Command and Decision”, e un sistema di plancia completamente rivisto.
Tornando allo SPY-6, va ricordato che tale radar rappresenta il principale sensore della nuova variante del sistema di combattimento AEGIS Baseline-10. Le sue capacità sono alla base della decisione di realizzare una nuova versione del progetto del DDG-51. Si tratta di un radar più potente, con un software migliore, in grado di assicurare una maggior discriminazione tra bersagli e disturbi/inganni e di gestire un tracking più veloce ed accurato. Viene realizzato con l’utilizzo di moduli RMA (Radar Modular Assembly) da 65 cm facilmente intercambiabili e manutenibili. Ogni singolo RMA può essere indirizzato e gestito dal sistema come un radar unitario, con la frequenza e la sincronizzazione adeguata. Ciascuna delle 4 facce piane del nuovo SPY-6(V)1 dei cacciatorpediniere DDG-51 Flt-III ha 37 RMA. Sebbene il JACK LUCAS sia il primo a ricevere questo nuovo radar, lo stesso viene anche realizzato in varianti diverse per ulteriori programmi: SPY-6(V)2 su antenna rotante da 9 RMA per le più recenti portaerei classe FORD, le ultime 2 unità della classe LPD-17, e per l’ammodernamento delle portaerei classe NIMITZ, a partire dalla USS STENNIS; SPY-6(V)3 con 3 facce fisse da 9 RMA, per l’ammodernamento delle le ultime LHA della classe AMERICA, e per le fregate classe CONSTELLATION (FREMM); SPY-6(V)4 con 4 facce fisse da 24 RMA per l’ammodernamento dei caccia DDG-51 Flt-2A. Per avere un termine di paragone, rispetto agli attuali SPY-1D, la versione con 9 RMA delle CONSTELLATION ha le medesime capacità, mentre la versione con 37 RMA dei DDG-51 Flt-III ha la capacità di scoprire e tracciare un bersaglio grande la metà ad una distanza doppia.