RIVISTA ITALIANA DIFESA
F-4 iraniani sull’Iraq 09/12/2014 | Giuliano Da Frè

Dalla fine di novembre, senza soluzione di continuità, nei cieli iracheni è tornato a volare un vecchio avversario, oggi però schierato accanto al Governo di Baghdad contro le milizie dell’ISIL. Si tratta dell’F-4 PHANTOM II, acquistato nel 1968 dallo Scià, e consegnato in oltre 200 esemplari prima del 1979, nelle versioni D/E. Del potente bireattore McDonnell Douglas resterebbero in servizio con l’Islamic Republic of Iran Air Force una quarantina di esemplari, grazie a pezzi di ricambio ottenuti sottobanco (anche negli stessi Stati Uniti grazie alla vasta rete logistica di Hezbollah all'estero) o cannibalizzando gli esemplari messi a terra, ma anche sfruttando componentistica realizzata a partire dal 2008 dall’industria locale con il supporto della Cina. In forza col 91° TFS di Bandard Abbas e con le Tactical Air Base 3 e 6, i PHANTOM vengono impiegati per azioni di strike in profondità, come quelle registrate dai radar americani (i raid sono stati condotti senza coordinamento con gli USA) a cavallo tra novembre e dicembre, quando hanno colpito postazioni dell’ISIL nella provincia orientale di Diyala, al confine Iraq-Iran, e a Sa’adiya, teatro in questi giorni di scontri tra gli adepti del Califfo e le milizie sciite.

Per gli F-4 iraniani d’altra parte quella avvenuta nei cieli iracheni è una rentrée, dopo le molte azioni condotte durante la Guerra Iran-Iraq del 1980-1988, come quando con l’operazione SCORCH SWORD colpirono il reattore nucleare di Osirak, il 30 settembre 1980 (poi “finito” da un raid israeliano l’anno seguente), o una serie di attacchi ben coordinati sulle basi aeree irachene, nell’aprile 1981. Nell’aprile 1992, una dozzina di F-4 colpirono poi i campi di addestramento in Iraq dei Mujahedin del Popolo, la fazione imarxista che combatte tuttora contro il regime degli Ayatollah.

 


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