RIVISTA ITALIANA DIFESA
Vola l'OSPREY ECM 01/07/2021 | Fabio Di Felice

Lo US Marine Corps ha testato con successo l’imbarco di uno dei suoi sistemi di guerra elettronica AN/ALQ-231 (V) INTREPID TIGER II su un convertiplano MV-22B OSPREY. Il test d’integrazione tra il velivolo ed il sistema ECM (Electronic Counter Measures) nasce dall’esigenza di rispondere a un requisito operativo del Corpo per avere una Rapid Deployment Capability in grado di supportare le operazioni delle forze a terra. In particolare, il nuovo sistema dovrà essere in grado di effettuare operazioni di disturbo ed intercetto di comunicazioni per la creazione di database di possibili obiettivi “emittenti”, sia in ambiente convenzionale che in quello di counter-insurgency. L’INTREPID TIGER II è stato progettato e sviluppato dal Dipartimento dei sistemi d’arma del US Naval Air Warfare Center (NWC), in collaborazione con l’Airbone Electronic Attack Systems and EA-6 Program Office (PMA-234) del Naval Air Systems Command (NAVAIR) e la societá Jopana Technologies, quest’ultima responsabile del hardware del sistema e dei servizi ingegneristici di supporto. La versione VICTOR del sistema ECM è già imbarcata, con ottimi risultati, su altri velivoli dello USMC come l’AV-8B HARRIER II, l’F/A-18 A+/C/D SUPER HORNET e il KC-130J, oltre agli elicotteri UH-1Y HUEY ma, la sua installazione a bordo è effettuata utilizzando un apposito pod agganciato come carico subalare. Quest’ultima modalità non è però stata tenuta in considerazione per l’OSPREY a causa della mancanza di supporti idonei per l’imbarco di payload subalari. La nuove versione del sistema, la AN/ALQ-231 (V) 4, imbarcata sull’OSPREY, è invece costituita da un sistema hardware appositamente progettato per essere, facilmente e velocemente, imbarcato e ancorato all’interno della stiva dell’MV-22B, rappresentando cosi una completa novità per un velivolo USN/USMC. La stazione di comando del sistema è invece costituita da un semplice laptop che può essere sistemato all’interno della cabina di pilotaggio del velivolo. I team dei Marines, impegnati in possibili scenari di Distributed Operations, avranno quindi un ulteriore arma e capacità a disposizione, grazie al raggio d’azione del convertiplano e alla sua capacità di essere facilmente rischierato con limitato supporto logistico in qualsiasi area, in perfetta linea con i dettami della nuova dottrina delle Expeditionary Advance Base Operations e delle operazioni Multi-Domain.


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