RIVISTA ITALIANA DIFESA
I Marines puntano sui TOMAHAWK per compiti antinave e land attack a lungo raggio 23/06/2021 | Andrea Mottola

Nella richiesta dell’ultimo budget per la difesa statunitense relativa ai Marines spiccano, alla voce “Unfunded Priority List Request”, i 96 milioni per l’acquisizione di 48 missili cruise R/UGM-109 TACTOM (Tactical TOMAHAWK). Tale richiesta si inserisce nell’ambito del programma degli USMC volto all’acquisizione di una capacità di attacco navale e terrestre a lungo raggio e autonoma, basata su piattaforme rischierabili principalmente a terra (aree costiere/isole), ma anche sui ponti di volo/helipad di unità di superficie. A sua volta, la volontà di dotarsi di ulteriori TOMAHAWK va letta nell’ottica dell’applicazione, da parte dell’USMC, della nuova dottrina delle Expeditionary Advanced Basing Operations (EABO) incentrate sulla capacità di movimentazione e spostamento rapido di reparti, mezzi, equipaggiamenti e sistemi d’arma tra diversi avamposti, idealmente ubicati su arcipelaghi. Il procurement dei TOMAHAWK fornirà una capacità complementare, in termini di incremento nella gittata (tra 1.600 e 2.500 km rispetto ai circa 200 km del NSM) e nella testata esplosiva (453 kg contro 226 kg), a quella fornita dal NMESIS (Navy-Marine Corps Expeditionary Ship Interdiction System) – sistema antinave a medio raggio di anti-accesso/diniego d’area (A2/AD) basato su 2 missili NSM ed un dispositivo di controllo integrato su veicolo JLTV a pilotaggio remoto denominato ROGUE Fires – per il quale è presente, nel suddetto documento, la richiesta di 35 missili NSM per circa 58 milioni di dollari.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE