RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’US Navy vuole ridurre i numeri delle navi e puntare sul non pilotato 22/06/2021 | Fabio Di Felice

La US Navy ha presentato al Congresso il suo piano di costruzioni navale a lungo termine, per i futuri 30 anni, che rappresenta, almeno formalmente, un passo indietro rispetto alla tanto pubblicizzata richiesta di avere i fondi per la costruzione di 355 unità combattenti.. Il documento presentato, in linea con il bilancio corrente, le capacità cantieristiche attuali e il concetto di Future Distributed Naval Force, stabilisce il futuro requisito minimo a 321 navi da guerra con equipaggio. La riduzione nei numeri però, molto probabilmente, non corrisponderà ad una riduzione delle capacità della Marina Americana. Nello stesso documento infatti viene riportato che le unità con equipaggio verranno supportate da un non stabilito numero di navi non pilotate, compreso tra le 77 e le 140. Come risultato, quindi, il numero totale delle unità della US Navy dovrebbe essere compreso tra le 398 e le 512, con equipaggio e senza. L’ardita decisione di tendere sempre di più verso l’unmanned, pur rappresentando un’intelligente mossa per ridurre i costi di gestione ed incrementare la protezione dell’elemento umano, rappresenta un rischio d’investimento significativo. Considerando infatti i lenti progressi effettuati nel campo dei battelli unmanned, di superficie e sotto la superficie del mare, sono ancora molti i dubbi che ruotano intorno ai prototipi e ai test effettuati finora, se comparati ai requisiti operativi richiesti. Molti i rischi associati alla decisione dei vertici del Dipartimento della Marina, non solo legati al fatto se i risultati riusciranno ad essere in linea con quanto richiesto, ma soprattutto se questi risultati non richiederanno addirittura un maggiore investimento, o spese di gestione, rispetto ad una flotta “tradizionale”. Il documento di pianificazione trentennale continuerà ad essere presentato dall’US Navy annualmente, di conseguenza, nonostante il sensibile e notato “cambiamento di rotta”, sarà possibile effettuarne un aggiornarmento con un relativo tempismo. Il documento del 2021 sottolinea inoltre quanto sia importante proteggere ed espandere l’attuale vantaggio di cui gode la Marina Americana nell’ambito della lotta sotto la superficie del mare. Nessuna novità, invece, riguardo la tanto discussa situazione delle portaerei: viene infatti semplicemente confermato che procedono gli studi e le valutazioni di progettazione delle future portaerei “light”.


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