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Nonostante nessun accenno durante il Summit di Bruxelles, secondo alcune fonti i Paesi della NATO sarebbero pronti a prendere la decisione di non schierare missili nucleari sul territorio europeo a seguito della fine del Trattato INF. La possibile mossa viene vista dalla stampa americana come un possibile gesto di distensione nei confronti di Mosca, in vista dell’avvio di un nuovo dialogo per il controllo degli armamenti tra Stati Uniti e Russia. Le voci sono collegate inoltre a notizie provenienti da Mosca, secondo le quali la Russia sarebbe pronta a proporre una nuova moratoria per il dispiegamento di missili a medio e corto raggio basati a terra in Europa. La notizia di tale moratoria però è stata accolta con molto scetticismo da parte degli ambienti politico-militari della NATO dato che non si registrano movimenti retrogradi dei sistemi SSC-8, il cui raggio d’azione è ancora in grado di colpire l’Europa, ed il cui dispiegamento è stata la causa del ritiro americano dall’Intermediate-Range Nuclear Forces (INF) Treaty del 1987. La precedente moratoria proposta dalla Russia nel 2019 fu rifiutata dagli USA e dalla NATO proprio per questo motivo. Senza prove concrete che il Cremlino stia effettuando un rapido ripiegamento o distruzione delle batterie dell’SSC-8, è molto difficile che l’intenzione della NATO e la moratoria russa possano tradursi in un accordo ufficiale.