
In passato le Forze aeree cinesi – PLAAF (People’s Liberation Army Air Force) e PLANAF (People’s Liberation Army Naval Air Force) – si sono sempre distinte per i loro grandi numeri, ma non certo per le qualità dei loro aerei da combattimento. Bisogna infatti considerare che velivoli come i J-5, J-6, J-7 erano modelli piuttosto obsoleti, spesso copie non autorizzate di aerei dell’Unione Sovietica (rispettivamente MiG-17, MiG-19, MiG-21). Qualche discreto prodotto nazionale è stato sviluppato alla fine degli anni sessanta (caccia Shenyang J-8) e una ventina di anni dopo (aereo d’attacco Xi'an JH-7), oltre al caccia leggero JF-17 in collaborazione con il Pakistan (per i dettagli su JH-7 e JF-17 vedi RID 12/19). Ma è solo negli ultimi anni che la Cina ha fatto il salto di qualità con i seguenti progetti locali: J-10, J-20 e J-31 (con i primi 2 già in produzione). Tuttavia è stato ancora un aereo russo, ovvero il Sukhoi Su-27 (FLANKER in codice NATO) che ha permesso per primo, dagli anni 1990, la modernizzazione delle forze aeree cinesi grazie ad una produzione su licenza e ad un’evoluzione su base locale. In totale stiamo parlando di oltre 600 esemplari realizzati. È quindi opportuno esaminare i “Big Sukhoi” cinesi, per quanto possibile data la nota riservatezza locale, che si sono via via evoluti con modifiche ed equipaggiamenti prodotti dall’industria nazionale. In Cina oggi la famiglia dei grossi bimotori da combattimento Sukhoi originati dal Su-27 è di certo la più importante per numero e capacità operative. Il Chengdu J-10, anch’esso ormai presente in notevole numero nell’Aeronautica Cinese, pur offrendo buone capacità, essendo più leggero (e monomotore), non può competere con i grossi Sukhoi ma piuttosto rappresentare un buon gregario. In questo Pechino ricorre anche al tipico mix High-Low (come il classico binomio F-15 e F-16), ovvero ad un caccia pesante bimotore e ad uno medio (più che leggero) monomotore. Esattamente come per F-16 ed F-15, entrambi sono equipaggiati con lo stesso propulsore. Quanto al nuovo Chengdu J-20, accreditato di notevoli capacità operative e delle qualità di una macchina di Quinta Generazione, oltre a essere al momento operativo in numero ridotto, lo vediamo come aereo più specializzato nell’intercettazione piuttosto che come un velivolo multiruolo da ampio impiego.