RIVISTA ITALIANA DIFESA
Verso la selezione dell’intercettore anti-cruise dell’US Army 21/05/2021 | Gabriele Molinelli

L’US Army si appresta a selezionare la propria soluzione definitiva per la difesa area anti-cruise e anti-UAV, dopo aver immesso in servizio 2 batterie IRON DOME di produzione israeliana come soluzione ad interim.

In gara per l’ Indirect Fires Protection Capability (IFPC) sono rimasti 2 team che verranno messi alla prova con una campagna di tiri Live al poligono di White Sands, in New Mexico. Uno dei 2 team avrebbe già condotto i propri tiri già in Aprile, mentre il secondo si giocherà le sue possibilità questo mese.

Il primo team è formato dalla israeliana Rafael e dall’americana Raytheon e può contare sul collaudatissimo sistema IRON DOME con missili TAMIR come base di partenza. Il sistema per l’US Army, conosciuto come Sky Hunter, sarà prodotto negli Stati Uniti in uno stabilimento da identificare, se selezionato.

Del secondo team in gara dovrebbe essere guidato da Dynetics, ma non ci sono informazioni ufficiali al riguardo. Secondo alcune fonti, questo team impiegherebbe anche l’AIM-9X di Raytheon come parte della soluzione, il che porrebbe il produttore americano nella condizione di sicuro vincitore a prescindere dal team selezionato.

L’US Army lavora al programma IFPC da molti anni e ha valutato molteplici missili, dal TAMIR israeliano al Miniature Hit to Kill di Lockheed Martin passando per il Low Cost Active Seeker di Raytheon oltre al già citato SIDEWINDER 9X e missili HELLFIRE. L’US Army aveva anche sviluppato in casa un interessantissimo lanciatore multi-missione capace di impiegare molteplici diverse munizioni, ma ha poi preferito abbandonare questa strada in favore dell’acquisizione di una soluzione meno flessibile ma più matura offerta dall’industria.

In giugno seguiranno dimostrazioni per verificare la compatibilità di lanciatore ed intercettore con i radar SENTINEL già in uso e con il suo sistema di comando e controllo Integrated Air and Missile Defense Battle Command System.

Una volta selezionato il team vincente, con il contratto atteso il 24 agosto prossimo, l’US Army si aspetta dei primi prototipi, già dispiegabili e con potenziale valore operativo, in consegna nel Fiscal Year 2023. Fra 2021 e 2024 si svolgeranno tutte le prove e le dimostrazioni per la maturazione del sistema.

La priorità è il contrasto di missili Cruise e di Droni, ma in un secondo tempo l’IFPC dovrà incrementare le proprie capacità anti-RAM (Razzi, Artiglieria, Mortai).

I criteri di selezione vedono al primo posto la letalità al raggio di difesa richiesto, seguita dalla capacità d’ingaggio a 360°, e poi a decrescere il numero di munizioni pronte al fuoco, capacità di sequenzializzare gli ingaggi, tempi di ricarica, di dispiegamento e messa in batteria e affidabilità.

Il prezzo diventerà discriminante solo ove vi sia una sostanziale parità tecnica.


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