RIVISTA ITALIANA DIFESA
La US Navy sperimenta con successo uno sciame di droni antinave 06/05/2021 | Andrea Mottola

Nel corso dell’esercitazione Unmanned Systems Integrated Battle Problem 21 condotta tra il 19 ed il 26 aprile fa al largo della costa meridionale californiana, l’US Navy ha sperimentato con successo l’impiego di uno sciame di droni per l’affondamento di una nave bersaglio. Nello specifico, uno degli scenari dell’imponente esercitazione (che ha incluso 29 sistemi a pilotaggio remoto aerei, di superficie e sommergibili, oltre a 10 unità navali e 5 aeree manned) volta al perfezionamento del teaming tra sistemi manned e unmanned nelle operazioni di combattimento, implicava l’utilizzo di una USV – il SEA HUNTER – per la rilevazione di un’unità di superficie nemica, il passaggio dei dati sulla posizione di tale bersaglio al Comando, la successiva trasmissione all’ufficiale responsabile delle operazioni di combattimento di superficie, ed il successivo lancio di uno sciame di droni per l’affondamento del bersaglio. Mentre sono stati forniti abbondanti dettagli sui vari sistemi e mezzi impiegati, non sono state rese note informazioni riguardanti le piattaforme di lancio né dimensioni, numeri e tipologia di droni, genericamente indicati come facenti parte del progetto “Super Swarm” guidato dall’Office of Naval Research. Tenuto conto della tipologia dell’esercitazione, con particolare focus sull’impiego simultaneo di mezzi unmanned aerei (UAV), navali (USV) e sottomarini (UUV) al fine di perforare le bolle A2/AD nemiche, è possibile che siano stati utilizzati alcuni prototipi degli UAV/UUV FLIMMER e FLYING SEA GLIDER – droni spendibili che, nella fase terminale, possono effettuare una “picchiata” e immergersi colpendo sottomarini, oppure percorrere una parte del volo in immersione, prima di ricomparire e colpire un’unità di superficie sopra la linea di galleggiamento – oppure i droni/loitering munitions circuitanti COYOTE (foto), sviluppati dalla Raytheon per il programma LOCUST (Low-Cost UAV Swarm Technology) e lanciabili da navi di superficie o, ancora, i droni plananti aviolanciati CICADA (Close-in Covert Autonomous Disposable Aircraft).


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