.jpg)
E’ stata svelata da Raytheon e l’US Navy la prima immagine del nuovo sistema antinave mobile dei Marines NMESIS (Navy Marine Expeditionary Ship Interdiction System). Il sistema, che ha effettuato il primo test lo scorso novembre, si compone di un veicolo tattico leggero JLTV remotizzato - Remotely Operated Ground Unit Expeditionary-Fires (ROGUE-Fires) – e di un lanciatore per 2 missili antinave intermedi Naval Strike Missile (NSM). Al momento, non è chiaro se il veicolo sia pilotato in remoto oppure se abbia un sistema di guida autonomo o semi-autonomo. Il NMESIS rientra nel concetto di operazioni marittime distribuite e di Expeditionary Advanced Base Operations (EABO), ovvero nel concetto di operazioni condotte da piccole unità disperse. Il compito di tale unità è dissuadere eventuali azioni di “fatto compiuto”, in particolare cinesi, e qualora la deterrenza fallisse di ingaggiare il nemico dando un contributo alle operazioni di sea control. Per questa ragione, per i Marines, che sono al centro di questa strategia, sarà necessario disporre di sistemi antinave, ma anche di loitering munitions, UAV e di sistemi per l’ingaggio a lungo raggio. Il tutto però con dimensioni, mobilità, pesi e ingombri tali da consentirne la dispiegabilità e, appunto, l'utilizzo da parte di unità “piccole”.