RIVISTA ITALIANA DIFESA
I russi sperimentano droni anti droni 23/04/2021 | Andrea Mottola

L’azienda russa Zala ha avviato, da alcuni mesi, la sperimentazione di una tattica di combattimento che prevede l’impiego di droni al fine di creare uno sbarramento aereo contro sciami di UAV spendibili/kamikaze e munizioni circuitanti. L’obiettivo di tale tattica di negazione d’area è quello di scongiurare uno dei principali obiettivi di attacchi effettuati tramite questo tipo di sistemi, ovvero la saturazione delle difese aeree. Tale sperimentazione ha preso slancio alla luce delle perdite subite dai sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio russi BUK, PANTSIR e TOR nel corso dei conflitti libico, siriano e del Nagorno Karabakh. Nello specifico, la Zala - azienda leader nella produzione di UAV, controllata dal 2015 dalla Kalashnikov – sta sperimentando l’impiego dei propri UAV LANCET-3 nel ruolo di intercettori di droni. Caratterizzati da dimensioni ridotte e da un peso massimo al decollo di 12 kg, appartengono alla classe degli small-UAV lanciabili tramite catapulte, tanto da unità terrestri che da navi di superficie. La struttura del velivolo è basata su una classica configurazione cilindrica intersecata da una doppia ala cruciforme, con propulsione elettrica fornita da un’elica spingente bipala. Pur nascendo come ricognitori tattici portatili, dalla fine del 2020 ne è stato documentato il loro utilizzo nel teatro siriano anche come loitering munition, equipaggiati con testata esplosiva a frammentazione ad alto potenziale di 3kg e con sistema optronico/TV per la guida terminale posto sul muso. L’attuale fase di sperimentazione è incentrata sull’utilizzo di una formazione di LANCET-3 con compiti di pattugliamento su non meno di 20 miglia quadrate di spazio aereo (valore minimo riferito ad un singolo LANCET-3), sotto il quale sono posizionate infrastrutture critiche. In caso di attacco ostile con sciami di droni o munizioni circuitanti, i LANCET-3 verrebbero direzionati contro tali bersagli, eliminandoli tramite impatto diretto o tramite attivazione della spoletta di prossimità della suddetta carica esplosiva. Ulteriori dettagli su RID 6/21.


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