RIVISTA ITALIANA DIFESA
EUROMALE: un UAV disarmato? 19/04/2021 | Pietro Batacchi

La Commissione Bilancio del Parlamento tedesco ha dato il via libera alla continuazione del programma per il nuovo UAV europeo EUROMALE, senza però che questo abbia la possibilità di impiegare armamento. Un UAV disarmato, in pratica, nonostante che lo stesso Ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer abbia riaffermato il proprio impegno ad introdurre in servizio con le Forze Armate tedesche droni armati,. Ma tant’è, il caveat del Parlamento tedesco è un ulteriore ostacolo per un programma di cooperazione – al quale partecipano anche Italia, Francia e Spagna – il cui percorso è stato sin dall'inizio difficile e accidentato. Un progetto partito in ritardo, nel 2015, ed uno studio di fattibilità completato nel 2018; poi 2 anni di negoziazioni e, nel novembre 2020, un accordo riguardo allo sviluppo; sviluppo che però ancora oggi non è partito. Il programma prevede la produzione di 20 sistemi ed un primo volo nel 2025. La Germania ha imposto la configurazione bi-turboelica, e per quello che si è visto finora l’EUROMALE risponde ad un requisito abbastanza vecchio: aerodinamica “rilassata”, forme e formula classiche, e dimensioni “eccezionali”, quasi da HALE (High Altitude Long Endurance). Un prodotto, insomma, che mal si concilia con gli scenari di oggi, sempre più contestati e convenzionali. In più si vorrebbe adesso che il velivolo fosse pure disarmato, quando, come abbiamo visto dagli ultimi conflitti – dalla Siria, alla Libia, passando per il Nagorno Karabakh, il drone armato è sempre più rilevante sui campi di battaglia.


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