
Si è svolto ieri un interessante Webinar dello IAI sulla difesa antimissile. L’evento - al quale sono intervenuti il Capo di SMD, Gen. Enzo Vecciarelli, l’AD di Leonardo, Alessandro Prfumo, l’AD di MBDA Italia, Lorenzo Mariani, e il Presidente dell’AIAD, Guido Crosetto, e che è stato concluso dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini - ha fatto da cornice alla presentazione di un corposo studio dello IAI sullo stato e le prospettive della difesa antimissile in Italia e nel mondo e sulle minacce che essa deve affrontare, a cominciare dai missili ipersonici. Proprio la minaccia ipersonica è stato un pò il tema forte della giornata, anche in considerazione del fatto che ad oggi nè in Europa nè negli USA è disponibile un'efficace difesa contro tale tipo di minaccia. Una situazione oggettiva alla quale si porrà rimedio, non prima del 2030-2035, però, con il sistema europeo TWISTER, programma PESCO al quale partecipa anche l’Italia – assieme a Francia, Paese guida, Olanda, Spagna, Germania e Finlandia - e nel cui ambito si dovrà sviluppare una componente di allarme e scoperta basata nello Spazio, un nuovo intercettore capace di ingaggiare entro l’atmosfera tanto minacce balistiche convenzionali quanto i missili ipersonici glider e scramjet – data la diversa cinematica della minaccia è possibile che gli intercettori siano anche più di uno – ed un sistema di comando e controllo. Il TWISTER dovrà poi essere connesso anche alla BMD americana e NATO in modo tale da sfruttarne gli ulteriori assetti satellitari, ma anche i radar a lungo portata come quello turco di Kurecik, ottenendo così una maggiore ridondanza. Si tratta di un programma molto complesso che, come osservato da tutti i pannellisti, può essere condotto solo nell’ambito di una grande cooperazione internazionale in chiave europea e che richiederà uno sforzo finanziario cospicuo e senza soluzione di continuità. Da questo punto di vista, il Ministro Guerini ha assicurato l’impegno della Difesa italiana, alla luce di uno scenario le cui caratteristiche di instabilità e super-competitività sono ormai sotto gli occhi di tutti. Nel frattempo, però, e questa è una considerazione tutta nostra, sarebbe bene che anche l’Europa, così come stanno facendo gli Stati Uniti, accelerasse anche gli sviluppi nel campo delle armi ipersoniche offensive. Se, difatti, una minaccia non si può affrontare con la difesa (deterrence by defence), si può farlo con l’offesa, ovvero con sistemi dello stesso tipo con i quali garantirsi l’opzione della rappresaglia (deterrence by punishment). Negli anni della Guerra Fredda il “gioco” riguardava le armi nucleari, adesso, al tempo della super-competizione, le armi ipersoniche.