RIVISTA ITALIANA DIFESA
F-35B, Londra rimanda tutto 23/03/2021 | Gabriele Molinelli

Il tanto atteso Defence Command Paper, primo di quella che promette di essere una serie di documenti che dovranno aggiungere dettaglio alla direzioni di massima dell’Integrated Review britannica, è stato rivelato nel pomeriggio del 22 marzo. Un documento, però, avaro di dettagli. Difatti, un aggiornamento sulla struttura dell’Esercito seguirà in estate, mentre dettagli del programma navale saranno rivelati nei prossimi mesi e per il settore spaziale ci sarà un documento apposito che dettaglierà i programmi sia civili sia militari. Nessun taglio, poi, è stato ufficializzato per gli F-35B, con al contrario una conferma che le acquisizioni continueranno oltre gli attuali 48 (in servizio entro il 2025) già ordinati. Nono sono specificati, però, numeri, anche se i piani originari di acquisizione di 138 aerei sembrano ormai sfumati. La RAF ritirerà inoltre entro il 2025 i rimanenti 24 TYPHOON Tranche 1, ma non ci sarà impatto sul numero di Squadron, che rimarranno 7, e sacrificherà i 14 C-130J rimanenti entro il 2023, mentre gli AWACS E3D SENTRY lasceranno il servizio già quest’anno e saranno solo 3, e non 5, gli E-7A WEDGETAIL di rimpiazzo. Due miliardi in 4 anni, invece, saranno spesi sul TEMPEST e sul Loyal Wingman LANCA. Attorno al 2025 dovrà essere rimpiazzata anche la flotta di 23 elicotteri PUMA HC2 con un nuovo elicottero medio (l’AW-149 è il candidato piu accreditato). Confermato il progetto CHINOOK CapabilIty Sustainment Programme che vedrà l’acquisto di un numero imprecisato di MH-47 Block II che rimpiazzeranno gli esemplari più anziani. Venendo al British Army, gli organici verranno ridotti a 72.500 regolari addestrati per il 2025 e saranno aggiornati solo 148 carri CHALLENGER 2. Confermata la cancellazione del WARRIOR Capability Sustainment Programme, ed il veicolo sarà rimpiazzato dall’8x8 BOXER nel 2025. 250 milioni saranno investiti per acquisire munizioni a lungo raggio per i GMLRS, possibilmente i nuovi Precision Strike Missiles americani, mentre 800 milioni serviranno a rimpiazzare gli obici AS90 con una nuova Mobile Fires Platforms. La Royal Navy esce bene dalla Review, pur se non illesa. Dovrà infatti pensionare anticipatamente 2 fregate Type 23 General Purpose: La HMS MONMOUTH, di fatto già ferma da lungo tempo in attesa in una modernizzazione ed estensione della vita oeprativa, e la HMS MONTROSE, che abbandonerà il servizio attivo al suo ritorno dal suo dispiegamento multi-annuale in Bahrain, tutt’ora in corso. Entro fine decade per la Royal Navy si prospetta comunque una crescita nella linea scorta. Nel 2030 dovranno essere “almeno 20” le fregate e i caccia in servizio attivo, e 24 entro indicativamente il 2035, rispetto alle 19 unità pre-Review. Questo sarà possibile grazie alla conferma dell’acquisizione di 8 Type 26, 5 Type 31 e 5 Type 32 che seguiranno. Entro la fine della decade andranno anche ritirati i 13 cacciamine delle classi SANDOWN e HUNT. Entro quest’anno i Royal Marines schiereranno un primo Littoral Response Group nel Mare del Nord, focalizzato sul “Fianco Nord”, una missione tutto sommato tradizionale, ma nel 2023 si formerà un secondo gruppo per le operazioni nell’Indo Pacifico, probabilmente forward based nella nuova base in Oman. Entro il 2024, invece, sarà immessa in servizio una nuova Multi Role Oceanic Surveillance Ship equipaggiata con droni e capacità di ricerca a grandi profondità, per la sicurezza dei cavi sottomarini per telecomunicazioni. Nel documento si menzionano anche i per lo sviluppo del futuro SSN che seguirà gli ASTUTE, e per il progetto Type 83 per il rimpiazzo dei caccia AAW classe Type 45. Confermati i piani per l’acquisizione di un nuovo missile anti-nave ad interim per succedere all’HARPOON, e a più lungo termine i piani per dotare la flotta di superficie di “missili Land Attack e supersonici”. In campo spaziale, già l’anno prossimo inizierà la formazione di una costellazione nazionale di satelliti per intelligence e sorveglianza: il documento non offre ulteriori dettagli, ma nel 2022 è per l’appunto atteso il completamento sia dei primi satelliti OBERON (per sorveglianza radar ed ESM) sia dei primi ARTEMIS (ricognizione ottica e full motion video). Sempre nel 2022 è atteso il primo lancio di satelliti direttamente dal suolo britannico. Approfondimenti e analisi completa su RID 5/21. 


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE