
Con il varo del terzo PPA, il primo in variante Light Plus dopo i primi 2 in variante Light, il programma per i nuovi Pattugliatori Polivalenti d’Altura della Marina Militare è entrato nel vivo. Con il mutamento degli scenari, il proliferare delle bolle A2/AD e, più in generale, dei contesti a più alto contrasto militare è quanto mai necessario ripensare e rimodulare i concetti operativi e d’impiego dei PPA, in particolare dei PPA-L. Questi ultimi sono unità dotate esclusivamente di armamento artiglieresco – cannone da 76 mm SOVRAPONTE e cannone da 127 mm LW VULCANO – e sono concepiti per compiti di sicurezza marittima, polizia di alto mare e per operazioni di risposta a disastri o calamità naturali. Tuttavia, in virtù della loro polivalenza e grazie alle aree modulari in coperta a centro nave e a poppa sotto il ponte di volo, i PPA-L potrebbero essere facilmente riconfigurati anche per operare in contesti più complessi ed a più alta densità di minaccia. Prima di tutto, si potrebbe pensare all’installazione di un sistema sup-aria a corto-medio raggio come l’ALBATROS-NG, che ne garantirebbe la protezione a costi relativamente bassi. Peraltro il sistema può contare pure su una semplicità e flessibilità installativa notevole, a tutto vantaggio della salvaguardia degli spazi a bordo nave. L’area modulare in coperta a centro nave, invece, potrebbe essere utilizzata per ospitare soluzioni shelterizzate per missili antinave leggeri come il MARTE ER oppure rampe per il lancio di loitering munitions o remote carrier. Questi sistemi potrebbe essere equipaggiati tanto con testate, per farli operare in modalità suicida, oppure con sensori ISR ed EW o, ancora, potrebbero semplicemente operare come esche per confondere i radar avversari. Per quanto riguarda l’area modulare poppiera, questa potrebbe essere configurata per il lancio di RHIB per incursori o di USV equipaggiati con moduli ASW, AsuW, EW, ecc. Da questo punto di vista, dunque, il PPA-L potrebbe essere impiegato anche come nave madre per il coordinamento di assetti non pilotati e di attacchi a sciame. Ma le combinazioni, proprio grazie alla flessibilità dei PPA, sono veramente tante. Di tutto questo parleremo in maniera più approfondita su RID 5/21.