RIVISTA ITALIANA DIFESA
Concetti e tendenze nel progetto delle unità di superficie 01/03/2021 | Michele Cosentino

La fine della Guerra Fredda ha innescato cambiamenti assai rilevanti su priorità operative, dimensioni e struttura delle principali Marine mondiali. La conclusione del confronto fra le Nazioni del blocco occidentale da una parte e l’ex Unione Sovietica e i suoi alleati dall’altra ha avuto come evidente conseguenza una marcata contrazione nel numero di unità navali in servizio in diverse flotte, perché il cosiddetto - e illusorio - dividendo della pace ha indirizzato altrove parte dei finanziamenti normalmente assegnati ai programmi militari. Inoltre, numerose Marine hanno dovuto inventarsi un nuovo approccio di sviluppo per giustificare anche la loro stessa esistenza, perché diverse priorità strategiche valide in precedenza - in primo luogo il contrasto contro le unità subacquee negli spazi oceanici - hanno perso, seppur temporaneamente, la loro rilevanza. La conseguenza è stata, almeno per le principali Potenze marittime, uno spostamento del focus operativo verso capacità expeditionary globali per combattere una crescente minaccia d’instabilità localizzata e anche diffusa generata dal collasso del vecchio ordine mondiale.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 3/21


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