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La Turchia in Libia 13/11/2014 | Michael Mason

 Già pessimi i rapporti tra Turchia e Libia hanno subito un ulteriore peggiornamento a fine ottobre. Era già da tempo, infatti, che le autorità libiche legittime accusavano Ankara di dare sostegno alle milizie islamiche che hanno precipitato il Paese nel caos più totale. Il recente viaggio in Libia dell'inviato speciale del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Emrullah Isler, ha inasprito ulteriormente i rapporti. L'inviato ha iniziato il suo viaggio in Libia con una tappa a Tobruk, dove ha incontrato il 25 ottobre il Presidente del Parlamento eletto, Akila Salah Issa, ma si è recato subito dopo a Misurata, roccaforte della milizia islamista Fajr Libya (Alba Libica), quindi a Tripoli dov'è stato ricevuto dal Primo Ministro Omar Al-Hassi, che gode dell'appoggio degli islamisti; 2 tappe che non sono certo state apprezzate dal Governo legittimo, uscito dalle ultime elezioni, trasferitosi a Tobruk. Emrullah Isler è infatti il primo rappresentante di un Stato straniero ad aver avuto un incontro ufficiale con il Capo del governo auto-proclamatosi rappresentante legale del popolo libico, in contrapposizione a quello ufficiale guidato da Abdallah Al-Thani.

Nel corso della sua visita l'inviato speciale del Governo di Ankara ha annunciato che la compagnia nazionale Turkish Airline, di cui lo Stato detiene la maggioranza del capitale, avrebbe garantito di nuovo i collegamenti tra Istanbul e Misurata (primo volo annunciato il 27 ottobre). La compagnia di bandiera turca è quindi la prima compagnia aerea straniera ad assicurare collegamenti con la Libia, dopo il precipitare della situazione lo scorso luglio e gli scontri armati tra le varie fazioni. A quanto pare, Turkish Airline starebbe valutando anche le possibilità, in termini di supporto logistico e di sicurezza, per consentire una ripresa dei voli anche su Tobruk e Baida. Nel frattempo, secondo fonti dell'intelligence francese, 2 aerei cargo turchi sono atterrati a Misurata il 24 e 25 ottobre con un carico di armi e munizioni, il tutto destinato alle milizie islamiche che combattano le forze del Generale Haftar...

 

 


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