A 15 anni dall’entrata in servizio dell’ultimo F-16C FIGHTING FALCON tra le proprie fila, l’Air Force americana sta seriamente valutando la possibilità di acquisire nuove aliquote di tali aerei, ovviamente nella variante più recente Block 70/72 VIPER. Seguendo un po’ la falsariga di quanto già avvenuto nella scelta di affiancare i nuovi caccia F-15EX ad F-22, F-35 ed ai più recenti FIGHTING FALCON e STRIKE EAGLE, la ratio di un eventuale ordine per nuovi F-16 andrebbe ricercata nella volontà dell’Aeronautica di garantirsi il giusto numero di velivoli alla luce del ritiro delle piattaforme più anziane (l’età media dei 934 FIGHTING FALCON attualmente in organico - 783 F-16C e 151 F-16D - è di 28 anni e 7 mesi) e dell’ancora difficile gestione dei costi di acquisizione ed operativi, nonché dell’ancora lento tasso di produzione degli F-35. Anche in questo caso, un eventuale ordine dell’’USAF sfrutterebbe una linea produttiva ancora attiva, quella di Greenville (Carolina del Sud), che continua a produrre F-16 VIPER destinate ai clienti export (Bahrein, Bulgaria, Slovacchia e presto Marocco e Taiwan). Tale possibilità, in realtà, sarebbe già stata ventilata in un documento dell’Air Force Warfighting Integration Capability risalente al 2018, nel quale veniva delineata una road map che prevedeva un più marcato mix “high-low” di aerei da combattimento (a pilotaggio convenzionale e remotizzato), con una contrazione nel numero di F-35A destinati all’USAF (da 1.763 a 1.050) e l’utilizzo di parte dei fondi risparmiati per l’acquisizione di 300/400 velivoli di 4,5 generazione. Di questi, come noto, 144 saranno F-15EX, mentre è possibile che la restante parte venga riservata a nuovi F-16V VIPER, magari in una configurazione pesantemente customizzata “Block 80”. C’è da dire, tuttavia, che al momento non esistono conferme ufficiali sul possibile procurement di nuovi F-16 da parte dell’USAF. La suddetta roadmap, peraltro, era stata fortemente caldeggiata dall’ex assistente Segretario all’Aeronautica per i programmi di acquisizione, logistica e tecnologia, Will Roper, dimessosi lo scorso 20 gennaio. Con la nuova Amministrazione Biden non è detto che il suddetto progetto venga confermato. Per il momento, di ufficiale c’è solo la recente firma, tra USAF e Lockheed Martin, del contratto decennale per la manutenzione e il supporto dell’attuale flotta di F-16C/D Block 40/42/50/52. Inoltre, allo stato attuale, per 72 di questi è previsto il retrofit di alcune componenti – vedi radar APG-83 SABR e suite EW – condivise con la variante F-16V.