L’agenzia di stampa russa RIA Novosti, citando una fonte delle Forze Armate, ha confermato che la Russia sta sviluppando due versioni di droni elicottero RUAV con lo specifico ruolo di supportare i sistemi d’arma antiaerei contro la minaccia di altri UAV o loitering ammunitions (droni kamikaze). Questo requisito operativo nasce dalle lezioni identificate e apprese, in particolare dal lato armeno, nel conflitto in Nagorno Karabakh. Durante quest’ultimo infatti, le difese aeree armene, basate su sistemi d’arma russi, sono state piú volte ingannate, scoperte e pesantemente colpite grazie alla combinazione di UAV e loitering ammunitions, di provenienza turca e israeliana. Tali risultati tattici hanno permesso alla controparte Azera di dominare la terza dimensione in maniera cosi netta da contribuire, in maniera determinante, alla sua vittoria finale. I nuovi droni russi C-UAV avranno una spiccata capacitá di monitorare i movimenti a bassissima quota di oggetti volanti a bassa velocitá, passando poi i relativi dati per l’ingaggio alle piattaforme di difesa aerea terrestri. Secondo quanto trapelato, i nuovi RUAV in sperimentazione dovrebbero essere una nuova variante della famiglia degli UAV ORION, presentati ufficialmente durante l’evento ARMY-2020 di agosto, che saranno quindi in grado di aggiungere agli originali compiti ISR anche quelli di Target Acquisition and Tracking. Di conseguenza, si suppone che anche questo progetto dovrebbe essere portato avanti dall’azienda Kronstadt, con sede a San Pietroburgo; anche se sono note le difficoltá della stessa, come di tutto il comparto russo del settore UAV, nello sviluppare sistemi propulsivi efficienti, soprattutto per quanto riguarda l’ala rotante, tanto da obbligare la Marina russa a guardare con interesse al Horizon Air S-100 dell’austriaca Schiebel per un eventuale impiego sulle sue unitá. Secondo quanto invece riportato dalla gazzetta governativa Rossiyskaya, il nuovo drone C-UAV non è l’unico progetto in corso; lo sviluppo di un drone di elicottero d’attacco, del peso compreso tra le 2,5 e le 3 tonnellate e dal raggio di azione di 30 kilometri, in grado di lanciare a sua volta ulteriori UAV, è infatti in fase di valutazione presso l’Instituto Scientifico Centrale dell’Aeronautica russa.