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L’USAF ritirerà 17 B-1 nel 2021 18/12/2020 | Andrea Mottola

Boeing ha confermato quanto già anticipato dall’ultimo budget della difesa statunitense: nel 2021 l’USAF ritirerà 17 dei 62 bombardieri strategici B-1B LANCER. La decisione, che ancora va ufficializzata con la formale approvazione dal Congresso, prevede il taglio dei 17 aerei più anziani, mentre almeno 36 dei restanti 44 dovrebbero proseguire il servizio fino al 2035/2036. Secondo una nota dell’azienda di St. Louis, le operazioni di supporto e manutenzione in favore delle cellule maggiormente usurate sarebbero divenuto eccessivamente onerose, implicando investimenti di decine di milioni di dollari per il loro ripristino nel breve termine. L’accentuata usura di tali cellule è dovuta, secondo la Boeing, ad un utilizzo estensivo dei velivoli nel corso degli ultimi 20 anni, in un ruolo per il quale non erano originariamente stati progettati. In effetti, prima in Afghanistan e poi in Siria, l’USAF ha diffusamente impiegato i velivoli per compiti “semi CAS” in supporto alle truppe terra, seguendo profili di volo medio-alti per i quali i B-1 non sono strutturalmente ottimizzati. E, proprio alla luce delle ottime capacità dimostrate dai LANCER in tali contesti, l’Air Force ha spinto per un aggiornamento sensibile delle cellule meno usurate – come quello volto all’integrazione di nuovi armamenti trasportabili anche esternamente (JASSM e LRASM) o l’aggiornamento avionico previsto dal programma IBSM (Integrated Battle Station Modification) - da svolgersi parallelamente al ritiro graduale degli apparecchi più anziani. Ciò al fine di garantirne il mantenimento in servizio fino all’arrivo del nuovo bombardiere B-21 RAIDER.


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