Dal disegno di legge di bilancio presentato al Parlamento emerge per il 2021 un deciso incremento delle spese militari italiane. La previsione per il nuovo anno, infatti, parla di una spesa complessiva di 24,5 miliardi di euro, ovvero 1,6 miliardi di euro in più rispetto alla previsione per il 2020. L’aumento si riduce a circa 600 milioni di euro se guardiamo al bilancio a legislazione vigente 2020, ovvero rispetto a quanto la Difesa spende effettivamente al 31 dicembre 2020. Per quanto riguarda la Funzione Difesa vera e propria, (ottenuta sottraendo dai 24,5 miliardi di euro le spese per Forestale, CC e cosiddette Funzioni Esterne), secondo i nostri calcoli lo stanziamento è pari a 16,9 miliardi, rispetto ai 15,4 miliardi del bilancio previsionale 2020, di cui ben 4 miliardi dedicati all’ammodernamento dello strumento militare. Una cifra molto importante, anzi, un vero e proprio record, che raggiunge i 7,4 miliardi di euro se sommata alla spese del MiSE destinate al procurement militare. Anche l’Italia, grazie all’ottimo lavoro svolto dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, si allinea così agli altri Paesi europei ed incrementa in maniera sensibile le spese militari, in particolare sul fronte dell’ammodernamento. Evidentemente, si è ben compreso l’importanza dell’investimento nel settore della difesa: un investimento altamente produttivo, con un alto moltiplicatore di valore, fortissimi ritorni in termini tecnologici e di occupazione specializzata e, dunque, un investimento che più di ogni altro contribuisce alla resilienza del sistema Paese in un momento segnato dalla pandemia globale. Nel nostro piccolo, con lo scoppiare della pandemia da COVID 19, abbiamo iniziato da subito una campagna in questo senso, dedicando all’argomento lo scorso giugno pure un Webinar al quale ha preso parte tutto il gota istituzionale ed industriale della difesa italiana, e ci fa dunque piacere che il nostro messaggio sia stato recepito con numeri che riteniamo molto importanti. L’approfondimento completo in edicola con RID 2/21.